Zuckerberg ha presentato il suo strumento più innovativo, frutto di una complessa ricerca condotta sull’Hokkien, dialetto parlato a Taiwan
Mark Zuckerberg ha confermato: è pronto il suo primo sistema di traduzione per le lingue non scritte basato sull’intelligenza artificiale. La tecnologia sviluppata da Meta è frutto di una lunga ricerca condotta sull’Hokkien, un insieme di dialetti di Taiwan. Parlato soprattutto dai cinesi emigrati, l’Hokkien non ha attualmente alcuna forma scritta.
Lo stesso CEO di Meta, durante l’evento streaming “Meta Inside the Lab: costruire il Metaverso con l’AI” aveva dichiarato che “la capacità di comunicare con chiunque in qualsiasi lingua è un superpotere che le persone hanno sempre sognato e l’intelligenza artificiale ce la consegnerà nel corso della nostra vita”. La ricerca sull’Hokkien non è altro che il primo piccolo ma importantissimo step di un ambizioso progetto: l’Universal Speech Translator, ossia un sistema in grado di fornire una traduzione speech to speech in tempo reale di tutte le lingue. Non vi ricorda nulla?
Pensiamo al traduttore universale utilizzato nella serie tv Star Trek. Quanto era comodo viaggiare nello spazio e riuscire a comunicare con chiunque? In Star Trek: Enterprise il traduttore, simile a un telecomando, veniva utilizzato dall’addetta alle comunicazioni Hoshi Sato (in Star Trek: Voyager, invece, era integrato col sistema di comunicazione di ogni membro della nave).
Questo strumento, grazie all’AI, riusciva ad apprendere una nuova lingua dopo un periodo limitato di ascolto e di analisi automatica del linguaggio, comparando la sua struttura con quella delle lingue già presenti nel database. Neanche a dirlo, il dispositivo che sta sviluppando Meta si basa sullo stesso concetto.
In questi mesi la parte più difficile è stata proprio la raccolta dei dati, raccontano da Meta, poiché non sono tanti i traduttori umani di lingue come l’Hokkien. Si sono rese necessarie numerose registrazioni e l’utilizzo del cinese mandarino come lingua intermedia, attraverso l’educazione di un algoritmo ai singoli suoni e alla loro codificazione, proprio come in Star Trek.
“I dati verranno resi open source per incoraggiare altri ricercatori a lavorare alla traduzione orale dell’Hokkien e fare ulteriori progressi insieme. Vogliamo che il nostro sistema sia presto parte di un traduttore vocale universale. Fino a questo momento le traduzioni AI hanno coinvolto solo lingue scritte, eppure – affermano da Meta – più del 40% delle oltre 7mila lingue attualmente in uso sono orali e non hanno una forma scritta standard o almeno adottata su larga scala.”
Nella successiva serie Star Trek: Deep Space Nine, un traduttore universale in miniatura veniva poi impiantato direttamente nell’orecchio dei Ferengi – un’altra specie umanoide dell’universo fantascientifico della serie tv. Che sia questo il possibile sviluppo futuro del traduttore universale di Meta?
Fonte: Ansa