Presentata una serie di proposte per garantire una transizione digitale virtuosa dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori durante un convegno alla Camera
Come garantire che l’Innovazione tecnologica incarnata dall’intelligenza artificiale possa procedere di pari passo con la sicurezza dei dati e, soprattutto, con la protezione delle infrastrutture critiche sia delle imprese sia dello Stato?
È la domanda da cui ha preso le mosse il 23 aprile scorso, su iniziativa di Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione Politiche europee della Camera dei deputati, il tavolo tecnico “quadro normativo europeo, interoperabilità dei dati e opportunità di investimento tra intelligenza artificiale e cybersicurezza“.
L’incontro è stato promosso dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, con il patrocinio della rappresentanza in Italia del Parlamento europeo, e ha costituito un momento di confronto tra istituzioni, esperti di tecnologia, accademici e rappresentanti delle imprese.
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Al centro della discussione, “l’elaborazione di proposte concrete da consegnare alle istituzioni con l’obiettivo di promuovere un dibattito costruttivo e soprattutto una transizione digitale virtuosa“, ha spiegato Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI. Ferrieri, inoltre, ha sottolineato “l’importanza di un approccio sistemico per la salvaguardia dei dati e il ruolo dell’intelligenza artificiale come motore trainante per lo sviluppo futuro dell’Italia”.
L’ambasciatore Massimo Marotti, intervenendo alla Camera in rappresentanza dell’Agenzia per la Cybersicurezza, invece, ha richiamato il paradosso della “trinità geo-economica”, cioè il fatto della coesistenza nell’attuale sistema globale di tre fattori: interdipendenza, competitività e sicurezza economica.
A questo proposito, Moretti ha affermato: “proprio i temi della protezione e della sicurezza digitale sono gli elementi centrali della strategia dell’Unione Europea rintracciabili in tutti i documenti che sono stati prodotti negli ultimi due anni”. E poi lo stesso ambasciatore ha auspicato “la progressiva trasformazione dell’Unione in una cucina che sia in grado di ridurre il ritardo accumulato nei confronti degli Stati Uniti e della Cina nello sviluppo della tecnologia dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni“.
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Più in generale – secondo gli organizzatori – il tavolo tecnico ha messo l’accento sull’interoperabilità dei dati come leva fondamentale per rafforzare la sovranità digitale nazionale, promuovere l’Innovazione etica e garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche.
Per questo, i diversi attori intervenuti alla conferenza hanno esplorato tutte le implicazioni tecniche, normative ed etiche di un approccio integrato, evidenziando la “necessità di standard condivisi, investimenti in competenze digitali e una cooperazione strutturata tra pubblico e privato per affrontare le complessità del panorama digitale globale“.
E c’è un punto, in particolare, su cui imprese, pubbliche amministrazioni, ricercatori concordano (come hanno dichiarato ancora, in conclusione dei lavori) dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori: “l’importanza di aumentare gli investimenti, perché l’Italia oggi spende meno della metà della media europea su Ricerca e Sviluppo e occorre mettere le risorse necessarie per vincere la sfida non per questa generazione ma per quelle che verranno“.
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