OSPITI

Pietro Ichino

Giurista, politico e sindacalista

Parallelamente al conseguimento della laurea in Diritto del lavoro all’Università Statale di Milano, Ichino è stato dirigente sindacale della Fiom-Cgil nella zona di Cusano Milanino-Paderno-Solaro dal 1969 al 1972. Dal 1973 al 1979 è stato poi responsabile del Coordinamento dei servizi legali della Camera del Lavoro di Milano. Da allora, ha sempre collaborato con Cgil, Cisl e Uil sul piano della consulenza, della partecipazione a convegni e della docenza nei corsi di formazione. In funzione di questa attività ha pubblicato un manuale di Diritto del lavoro per i lavoratori in due volumi (1975-1977) che ha avuto notevole fortuna nel movimento sindacale, con oltre 30mila copie vendute. Negli anni tra il 2004 e il 2009 ha intrattenuto anche un rapporto di consulenza giuslavoristica con la Segreteria generale della Ugl.

L’Università e la Ricerca

Dal 1975 ha collaborato con Carlo Smuraglia, Professore di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi di Milano, incominciando a scrivere per la Rivista giuridica del lavoro. Ricercatore dal 1983 presso la stessa Università, Ichino ha poi vinto il concorso a cattedra nel 1986; da allora al 1991 è stato Professore straordinario di Diritto del lavoro dell’Università di Cagliari. Dal 1991 è professore ordinario dell’Università statale di Milano, dove ha contribuito con Marino Regini a fondare il Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare, di cui hanno fatto parte giuristi, economisti, sociologi, politologi e psicologi del lavoro. Ancora con Marino Regini, nel 1999 ha fondato il master europeo in Scienze del Lavoro dell’Università di Milano, membro di una rete di 10 master di altrettanti atenei di tutti i principali Paesi dell’UE, di cui è stato direttore fino al 2008.

Nel 1985 ha assunto l’incarico di coordinatore della redazione della Rivista italiana di Diritto del lavoro, della quale dal 1991 è stato vicedirettore e dal 2002 al 2008 direttore responsabile.

Dopo un decennio di lavoro parlamentare, da marzo 2018 ha ripreso l’insegnamento del Diritto del lavoro presso l’Università di Milano.

Tra i temi principali della sua attività di Ricerca e delle sue pubblicazioni: la funzione e l’efficacia del contratto collettivo, la disciplina della circolazione delle informazioni in azienda, i problemi e le prospettive di riforma del mercato del lavoro, il tempo della prestazione di lavoro, il metodo della qualificazione giuridica del rapporto, la parità di trattamento, l’analisi economica del Diritto del lavoro, il motivo oggettivo di licenziamento.

Nel 1996 Luigi Mengoni gli ha affidato la realizzazione del trattato sul contratto di lavoro in tre volumi, nell’ambito del Trattato di Diritto civile e commerciale, già fondato e diretto da Antonio Cicu e Francesco Messineo; i tre volumi sono poi usciti tra il 2000 e il 2003.

Per l’attività svolta in qualità di studioso e di pubblicista per il progresso delle relazioni sindacali e del lavoro, il 2 giugno 2006 il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, motu proprio, lo ha insignito della Commenda al merito della Repubblica.

Dal giugno 2019 è socio dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, nella Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche, e dal giugno 2023 è membro effettivo dello stesso istituto.

La professione forense

Inoltre, Ichino esercita la professione di avvocato dal 1975, sempre esclusivamente nella materia del Diritto del lavoro. Dal 1986 è membro dello Studio legale associato Ichino Brugnatelli. Negli ultimi due decenni ha dato vita nello Studio a un dipartimento giuslavoristico che oggi conta 15 avvocati.

Tra il 1994 e il 1997 ha promosso e seguito il procedimento davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, conclusosi con la sentenza Job Centre II, dell’11 dicembre 1997, che ha determinato la fine del monopolio statale dei servizi di collocamento, in Italia come in numerosi altri Paesi europei.

Dal 1997 al 2003 è stato Presidente del Collegio arbitrale nazionale per i dirigenti del settore delle assicurazioni, succedendo in quella funzione a Giuseppe Pera. Il 28 novembre 2024 gli è stata conferita dall’Ordine degli Avvocati di Milano una medaglia per il 50° anno di iscrizione all’Albo e di esercizio della professione.

Il giornalismo

Giornalista pubblicista dal 1970, nel corso degli anni ’90 ha collaborato con diverse riviste e quotidiani, tra i quali Il Sole 24 Ore. Dall’inizio del 1997 al 2008 ha collaborato con il Corriere della Sera, pubblicando nel decennio circa 250 editoriali; con un intervallo di un anno, dall’aprile 1997 al marzo 1998, nel quale è stato editorialista de l’Unità.

Nel 2002 ha partecipato con Tito Boeri e un gruppo di altri economisti e giuristi alla fondazione del sito di informazione economico-sociale Lavoce.info, della cui redazione ha fatto parte fino all’auto-sospensione conseguente alla candidatura elettorale, nel febbraio 2008.

La politica

Nell’ottava legislatura (1979-1983) Ichino è stato membro della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, eletto nelle liste del Partito Comunista italiano. Sul sito Pietroichio.it si legge che la pubblicazione, nel 1982, del libro Il collocamento impossibile ‑ nel quale criticava duramente il sistema dei servizi statali per l’impiego, la regola del “collocamento numerico”, il vecchio regime della Cassa integrazione guadagni con cui si nascondevano situazioni di sostanziale disoccupazione di lunga durata ‑ ha avuto l’effetto di non farlo rieleggere per la legislatura successiva.

L’uscita dalla ribalta parlamentare non gli ha impedito di partecipare in modo intenso e continuo al dibattito politico sulle materie del lavoro e delle relazioni sindacali per tutti i 25 anni successivi, sia con l’attività giornalistica, sia con tre libri destinati anche al pubblico dei non giuristi: Il lavoro e il mercato (1996), A che cosa serve il sindacato? (2005), e I nullafacenti (2006). Al primo sono stati assegnati il “Premio Giancarlo Capecchi – Intersind” 1997 (sia per la sezione socio-economica, sia per la sezione giuridica) e il “Premio Walter Tobagi” 1997 per la saggistica. Al terzo nel 2007 sono stati assegnati il “Premio Ezio Tarantelli” dal Club dell’Economia e il “Premio Ape” dall’Associazione per il Progresso Economico, per la migliore idea economica dell’anno.

Nel 2004 gli è stato attribuito anche il Premio “Mondo del Lavoro” GIDP, Gruppo intersettoriale Direttori del Personal-Manpower, nella sua prima edizione, per il contributo dato al diffondersi e radicarsi in Italia di una cultura moderna delle relazioni industriali e del mercato del lavoro.

Nel 2000 il ministro dei Trasporti Bersani gli ha chiesto di entrare nel Consiglio di Amministrazione dell’Enav, di cui aveva fatto parte fino all’anno precedente Massimo D’Antona, con l’incarico di proseguire nel suo tentativo di istituire un sistema di relazioni sindacali meno conflittuale nel settore degli uomini-radar; questa esperienza, però, è cessata nel febbraio 2002, con l’azzeramento del Consiglio, in seguito al cambio di maggioranza politica.

Nel 2007 ha partecipato alla fondazione del Partito Democratico. In seguito allo scioglimento anticipato delle Camere, Ichino ha accettato la candidatura al Senato propostagli da Walter Veltroni. Ne ha fatto poi parte dall’aprile 2008 al marzo 2018.

Nel marzo 2009 gli è stato conferito l’Oscar del Riformista al miglior parlamentare 2008, con questa motivazione: “Per aver fatto il parlamentare… portando in politica la sua competenza e la sua proposta riformista, per costruire un sistema di tutele dei lavoratori più moderno, più giusto e più adeguato alle necessità del Paese”.

Nel giugno 2009 gli è stato conferito il Premio Hemingway-Lignano Sabbiadoro, “per aver sostenuto con determinazione e con proposte convincenti la necessità di una riforma del sistema dei rapporti di lavoro”.

Nel marzo 2011 gli è stato conferito dal Comune di Milano il Premio Marco Biagi “Milano Lavora”, per aver studiato “i problemi del mondo del lavoro e delle relazioni industriali elaborando possibili soluzioni e rendendole argomento di dibattito per il grande pubblico”.

Nel maggio 2011 la Rotary Foundation, per iniziativa del Rotary di Novara, gli ha conferito il titolo di Paul Harris Fellow, “per avere suscitato interesse e attenzione per il Diritto del lavoro e delle relazioni industriali, rendendolo argomento di dibattito per il grande pubblico, e per avere indicato soluzioni concrete per la modernizzazione del Diritto del lavoro italiano, in continuità con la nostra migliore cultura giuslavoristica”.

Nel marzo 2015 l’organizzazione internazionale indipendente Action Aid, nel suo rapporto sulla lotta alla povertà, lo ha indicato come il senatore più impegnato su questo fronte nella XVII legislatura.

Dal novembre 2009 al dicembre 2012 Ichino ha fatto parte della direzione nazionale del PD.

Il 23 dicembre 2012, a seguito dello scioglimento della XVI legislatura, ha accolto l’invito di Mario Monti a far parte della nuova formazione politica cui aveva dato vita, al termine della sua esperienza di capo del Governo, Scelta Civica. Come capolista nelle sue liste per la Lombardia e per la Toscana, è stato eletto senatore nel febbraio 2013. A seguito dell’abbandono da parte di Monti, avvenuto nel novembre 2013, si è verificata una prima scissione, seguita nel 2014 dal grave insuccesso elettorale nelle elezioni europee di maggio, che hanno visto nove su dieci elettori di SC votare per il PD guidato da Matteo Renzi. Dal settembre 2014 ha cessato di far parte di SC, pur restando in posizione indipendente nel Gruppo SC del Senato. Nel febbraio 2015, a seguito di un appello dello stesso Matteo Renzi, e della prospettiva di un inevitabile scioglimento del Gruppo SC del Senato per mancanza del numero minimo di aderenti, con gli altri cinque senatori rimasti dello stesso Gruppo ha chiesto l’adesione al Gruppo PD del Senato.

Gli scritti

Dei numerosi saggi e articoli di Diritto del lavoro e sindacale, ospitati in prevalenza dalla Rivista giuridica del lavoro nel periodo 1974-1984 e dalla Rivista italiana di Diritto del lavoro dal 1985 a oggi (ma anche nella International Labour Review, in Recht der Arbeit e nell’International Journal of Comparative Labour Law and Industrial Relations), si riportano qui soltanto i cinque cui Ichino stesso attribuisce valore maggiore: “Il Diritto del lavoro e i confini dell’impresa”, relazione introduttiva e replica finale alle giornate di studio dell’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro, Trento, 4-5 giugno 1999, pubblicate negli atti del convegno, Giuffré, 1999, e in Giornale di Diritto del lavoro e relazioni industriali, 1999, pp. 203-275; “La nozione di giusta retribuzione” nell’articolo 36 della Costituzione, relazione all’Accademia dei Lincei, 22 aprile 2010, pubblicata sulla Rivista italiana di Diritto del lavoro, 2010, I, pp. 719-767; “Il percorso tortuoso del Diritto del lavoro tra emancipazione dal Diritto civile e ritorno al Diritto civile”, relazione al convegno dell’Associazione dei Civilisti Italiani su Il Diritto civile e gli altri, Università “la Sapienza” di Roma, 2 dicembre 2011, pubblicata sulla Rivista italiana di Diritto del lavoro, 2012, I, pp. 59-107; “Le conseguenze dell’evoluzione tecnologica sul mercato e sul Diritto del lavoro”, relazione al convegno dell’Associazione Giuslavoristi Italiani, Torino, 15 dicembre 2017, pubblicata sulla Rivista italiana di Diritto del lavoro, 2017, I, pp. 525-563; “Contratto di lavoro (Diritto ed Economia)”, voce dell’Enciclopedia del Diritto, vol. Contratto di lavoro, Giuffrè 2003, pp. 36-73.

Tutti gli altri saggi di Diritto del lavoro e sindacale, così come i numerosi editoriali e interviste, sono reperibili nell’Archivio dei suoi scritti.

Ichino, inoltre, ha pubblicato i libri che seguono nel campo del Diritto del lavoro, del Diritto sindacale e delle relazioni industriali: “Diritto del lavoro per i lavoratori”, vol. I, vol. II, De Donato, 1975-1977 (2a ed. 1978); “Diritto alla riservatezza e diritto al segreto nel rapporto di lavoro. La disciplina della circolazione delle informazioni in azienda”, Giuffré, 1979; “Il collocamento impossibile, Problemi e prospettive della riforma del mercato del lavoro”, De Donato, 1982; “Il tempo della prestazione nel rapporto di lavoro”, vol. I, vol. II, Giuffré, 1984-1985; “L’orario di lavoro e i riposi. Artt. 2107-2109”, nel Commentario del Codice civile diretto da P. Schlesinger, Giuffré, 1987 (la 2a edizione interamente riveduta e aggiornata, uscita nel 2012, è stata curata insieme a Lucia Valente; “Subordinazione e autonomia nel Diritto del lavoro”, Giuffré, 1989; “Il lavoro subordinato: definizione e inquadramento. Artt. 2094-2095”, nel Commentario del Codice civile diretto da P. Schlesinger, Giuffré, 1992; “Il lavoro e il mercato. Per un Diritto del lavoro maggiorenne”, Mondadori, 1996; “Esercitazioni di Diritto del lavoro”, Giuffrè, 1988, 2a ed. 1992, 3a ed. sotto il titolo “Il Diritto del lavoro in 500 domande e risposte”, 1997; “Il contratto di lavoro”, nella collana “Trattato di Diritto civile e commerciale”, Cicu-Messineo-Mengoni, Milano, Giuffré: vol. I, 2000; voll. II e III, 2003; “Lezioni di Diritto del lavoro. Un approccio di Labour Law and Economics”, Milano, Giuffré, 2004; “A che cosa serve il sindacato? Le follie di un sistema bloccato e la scommessa per uscirne”, 1a ed., Milano, Mondadori, 2005; 4a ed. nella collana Oscar Bestsellers, 2006; “I nullafacenti. Perché e come reagire alla più grave ingiustizia della nostra amministrazione pubblica”, Milano, Mondadori, 2006; 2a ed. nella collana Oscar, 2007; “Il Diritto del lavoro nell’Italia repubblicana. Teorie e vicende dei giuslavoristi dalla Liberazione al nuovo secolo”, con altri Autori, Giuffré, 2008; “Inchiesta sul lavoro. Perché non dobbiamo avere paura di una grande riforma”, Mondadori, 2011, 2a ed. nella collana Oscar con un capitolo aggiuntivo sulla riforma Fornero, 2012; “Il lavoro spiegato ai ragazzi (e anche ad alcuni adulti)”, Mondadori, 2013; “Il lavoro ritrovato. Come la riforma sta abbattendo il muro tra garantiti, precari ed esclusi”, Mondadori, 2015; “L’intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore”, Rizzoli, 2020; “Mezzo secolo di Diritto del lavoro. Il rifiuto del conformismo e della faziosità come metodo”, Adapt University Press, 2024.

Ha diretto la Ricerca Ires-Cedom i cui risultati sono pubblicati nel volume “Nuovi strumenti di governo del mercato del lavoro”, Angeli, 1988, nonché la Ricerca Alar i cui risultati sono pubblicati nel volume “Strategie di comunicazione e Statuto dei lavoratori. Il dialogo tra impresa e dipendenti”, Giuffré, 1992. Inoltre, ha curato il volume collettaneo “Lavoro interinale e servizi per l’impiego: Il nuovo quadro di riferimento”, Milano, 1995.

Recentemente, al di fuori della materia giuslavoristica, ha pubblicato quattro libri: “La casa nella pineta. Storia di una famiglia borghese del Novecento”, Giunti, 2018; “Il segreto del Naviglio Grande, Gigi Pedroli: una storia milanese”, Tralerighe, 2019; “L’ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco esperti”, Bompiani, 2021; “I rebus nella didattica dell’italiano. Giochi linguistici per arricchire il lessico”, Giunti-Edu, 2024.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito Pietroichino.it.

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Lo stato di salute dell’occupazione in Italia nell’era del lavoro intelligente

23 Dicembre 2024

Il Prof. Pietro Ichino, a dialogo con il nostro direttore editoriale Paolo Emilio Colombo, discute di occupazione, pratiche partecipative e formazione professionale coerente con le richieste del tessuto produttivo     È possibile una relazione non antagonista tra datori di lavoro e lavoratori nel mondo del lavoro intelligente? Ne discutiamo con il Prof. Pietro Ichino, […]