Il caso Factanza. Una strategia di comunicazione e di marketing di successo
27 ottobre, Talent Garden a Milano. Ai Digital Innovation Days 2022 i social sono stati protagonisti. Non è una novità che una strategia di business di successo passa attraverso la comunicazione digitale, ma poche aziende in Italia stanno sfruttando in pieno il potenziale di ROI delle diverse piattaforme. Si stima che le nuove generazioni, sia millennial sia gen z, passino sempre più tempo online, specificatamente su TikTok. La differenza di ore di utilizzo tra Instagram e il colosso cinese sta diventando sempre più evidente, l’hashtag “tiktokmademebuyit” è stato utilizzato centinaia di milioni di volte, un dato che è solo destinato a crescere, ed esploderà.
Eppure nel nostro Paese, una % ancora significativa di imprese pensa di poterne fare a meno: vuole continuare a fare “alla vecchia maniera”. Si punta a sopravvivere e non ad avere successo. Ai DIDAYS hanno preso la questione sul serio e hanno dedicato una mattinata agli interventi tesi a consapevolizzare il pubblico sull’importanza di un utilizzo adeguato e studiato di TikTok, in base a target, azienda e prodotto.
Vediamo quali elementi risultano essenziali in una strategia efficace.
Se vuoi saperne di più sui Digital Innovation Days 2022
Nella sala SOCIAL dell’evento, la prima a parlare dell’argomento è stata Bianca Arrighini, CEO e co-Founder di Factanza:
“Viviamo in un mondo in cui il confine tra reale e digitale è sempre più labile. In questo contesto, i social hanno ormai un enorme potere: pensiamo a quanto hanno influenzato la campagna elettorale. A quanti politici hanno fallito nella comunicazione social, ad esempio su TikTok. Non è banale.”
Factanza, che, per chi non lo sapesse, è “una media company nata come progetto editoriale nel marzo 2019 dall’idea di Bianca Arrighini (appunto) e Livia Viganò, entrambe classe 1997 ed entrambe laureate in Economia Aziendale e Management all’Università Bocconi, poi diventata startup innovativa nel settembre 2020″, nasce proprio da un bisogno delle persone: “il bisogno di accedere alle informazioni sui social”.
Da quel lontano 2019, pensiamo a un anno dove la parola Covid non era ancora entrata nel nostro vocabolario, di strada se n’è fatta. Oggi Factanza è una community di quasi 800mila persone, soprattutto gen z e millennial. “I numeri sono importanti”, ha proseguito Arrighini, e, sembra banale ricordarlo, ma “il contenuto arriva agli individui se è comunicato. Oggi devi essere socialmente influente. Come giornale puoi fare la migliore inchiesta in Italia, ma quanto conta se non riesce ad arrivare all’attenzione di nessuno?”
Oltre i numeri, il team di Factanza ha capito l’importanza di dare un’informazione a misura di target, infatti “se vuoi far passare un messaggio alla gen z devi necessariamente avere una community e la community non sono i follower”. Parliamo quindi di semplici utenti che diventano prosumer, ingaggiati e ingaggianti.
Come si crea, però, una community?
Sempre dalle parole della CEO e co-Founder:
“La parola d’ordine è identità. Come si costruisce questa identità? In primis con la coerenza, una coerenza che deve passare da un adeguato e riconoscibile tone of voice, una grafica consistente e in linea con i valori dell’azienda. Attenzione, un’identità che cambia in base al social utilizzato. Infatti, il linguaggio di Instagram non è paragonabile a quello di TikTok e viceversa.”
Leggi anche l’articolo sulla psicoterapia online
Una certezza: i numeri di TikTok non possono essere ignorati. Su questa piattaforma esiste un target dominante, la gen z, che ha bisogno di sentirsi parte di una community per recepire i messaggi. Questi ultimi devono partire da valori identitari profondi e coerenti: se si vuole avere successo, è necessario, quindi, conoscersi prima di farsi conoscere. Infine, una volta indagata la natura del messaggio che si vuole veicolare bisogna riuscire ad adattarsi al target e allo strumento social di riferimento.
Un dubbio: quante aziende devono ancora capire questo meccanismo?