Com’è finita tra Scarlett Johansson e OpenAI. La voce dell’attrice “clonata” per GPT-4o

OpenAI avrebbe utilizzato una voce stranamente simile a quella di Scarlet Johansson per il nuovo chatbot senza il suo consenso. L’attrice punta il dito contro OpenAI e ottiene la sospensione di “Sky”

 

 

Secondo Scarlet Johansson e il suo avvocato OpenAI avrebbe utilizzato una voce “stranamente simile” a quella dell’attrice per GPT-4o, nonostante negli scorsi mesi Johansson avesse respinto la proposta della società di “doppiare” il nuovo chatbot.

“Lo scorso settembre Sam Altman ha offerto a Scarlett Johansson la possibilità di doppiare il sistema ChatGPT 4.0”, si legge in un comunicato condiviso da un rappresentante dell’attrice a NBC News. “Altman ha spiegato che, con la voce di Johansson, si sarebbe potuto colmare il divario tra le aziende tecnologiche e i creativi, aiutando i consumatori a sentirsi a proprio agio con il cambiamento radicale riguardante gli esseri umani e l’AI. La sua voce, secondo Altman, avrebbe avuto un effetto rassicurante.”

Dopo un’attenta riflessione e per motivi personali, Johansson aveva rifiutato l’offerta. Tuttavia, nove mesi dopo, amici e familiari dell’attrice, ma non solo, hanno notato quanto la voce del nuovo sistema, denominato “Sky”, somigliasse a quella dell’attrice. Dopo l’ascolto della demo, Johansson si è detta scioccata, arrabbiata e incredula per il fatto che Altman avesse scelto una voce così simile alla sua da risultare indistinguibile per amici e media.

Ne avevamo già parlato: lo scorso 13 maggio OpenAI ha lanciato il nuovo GPT-4o, evidenziando, tra le altre caratteristiche, la sua capacità di sostenere conversazioni vocali. La nuova feature – con cinque voci opzionabili – è stata rapidamente paragonata alle AI futuristiche mostrate nei film. In realtà la funzione era disponibile già da settembre 2023, ovvero da quando Johansson aveva rifiutato la proposta dell’azienda.

Ad avallare l’ipotesi dell’imitazione della voce di Johansson concorre il fatto che, nel 2013, l’attrice ha interpretato l’intelligenza artificiale Samantha nel film “Her”, citato proprio dal CEO di OpenAI per promuovere il nuovo prodotto.

In una nota, l’azienda ha sottolineato non solo che Sky non è un’imitazione di Johansson, ma che tutte le voci sono state registrate da attori professionisti, i cui nomi non possono essere rivelati per motivi di privacy.

 

 

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Nel frattempo, però, è emerso che, due giorni prima del rilascio della demo di GPT-4o, Altman aveva contattato l’agente di Johansson chiedendo che l’attrice riconsiderasse la sua offerta. Tuttavia, prima che potessero parlare, il sistema era già stato rilasciato. A seguito di queste azioni, Johansson si è vista costretta a ingaggiare un avvocato, che ha inviato due lettere a Altman e OpenAI, chiedendo dettagli sul processo di creazione della voce di Sky.

“La voce di Sky non è quella di Scarlett Johansson e non è stata concepita per assomigliare alla sua”, ha dichiarato Altman. Ciò nonostante, ha aggiunto: “per rispetto nei confronti della signora Johansson abbiamo sospeso l’uso di quella voce all’interno dei nostri prodotti. Ci scusiamo per non aver comunicato meglio.”

L’imitazione vocale è una tecnologia relativamente nuova, che però ha fatto rapidi progressi negli ultimi anni, consentendo a chiunque di utilizzare software per imitare celebrità e personalità. La sua rapida diffusione ha sollevato timori legati alla disinformazione. Si pensi, ad esempio, al caso della falsa voce del Presidente USA Joe Biden utilizzata in una chiamata automatica per ingannare gli elettori delle primarie del New Hampshire. Non solo: voci di celebrità sono state falsificate anche per pubblicizzare truffe sui social.

Negli ultimi mesi sono aumentate le preoccupazioni su come le società che si occupano di AI generativa sviluppano la tecnologia, in particolare riguardo ai dati utilizzati per addestrare i loro modelli e alla volontà di considerare i rischi dell’intelligenza artificiale.

Tornando al caso Johansson-OpenAI, in un periodo in cui ci si confronta con deepfake e protezione dell’immagine personale, l’attrice ha auspicato una risoluzione che preveda l’adozione di leggi appropriate per garantire la protezione dei diritti individuali.

Un portavoce di SAG-AFTRA, il sindacato che rappresenta più di 150mila artisti del cinema e della televisione, ha reso noto in una mail il supporto nei confronti dell’attrice. “Ringraziamo Scarlett Johansson per aver parlato di una questione di cruciale importanza per tutti i membri di SAG-AFTRA“, ha dichiarato il portavoce. E ha concluso: “Condividiamo le sue preoccupazioni e sosteniamo pienamente il suo diritto ad avere chiarezza e trasparenza riguardo alla voce utilizzata nello sviluppo dell’apparecchio ChatGPT-4o. Siamo lieti che OpenAI abbia risposto alle sue preoccupazioni sospendendo l’uso di Sky e non vediamo l’ora di collaborare con loro e con altri stakeholder del settore per valutare protezioni il più possibile trasparenti per tutti noi“.

 

Fonti: NBC News, ANSA

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