Il dramma di Gaza diventa virale sui social con “All Eyes on Rafah”

In queste ore, scrollando su Instagram, vi sarete sicuramente imbattuti nell’immagine di un’enorme tendopoli e la scritta “All Eyes on Rafah”. Di cosa si tratta e perché è diventata virale?

 

 

Un’immagine che vale più di mille parole. È quello che sta avvenendo su Instagram con una foto che ritrae dall’alto una sconfinata tendopoli a Rafah, nella Striscia di Gaza, in Palestina. Nelle ultime ore, lo scatto ha fatto il giro del web e dei social, diventando un potente e inaspettato mezzo di sensibilizzazione sulla situazione di oltre un milione di palestinesi confinati nella città di Rafah e in attesa di un imminente attacco israeliano nell’area.

Tutto nasce all’indomani del raid portato avanti dall’IDF su un accampamento in cui si trovano migliaia di civili palestinesi sfollati: secondo la Mezzaluna Rossa almeno 45 persone sono rimaste uccise e più di 200 ferite.

Numeri che aggravano un bilancio già pesantissimo: dall’inizio della campagna israeliana contro Hamas, infatti, i morti palestinesi sarebbero oltre 36mila, mentre i feriti più di 80mila.

Su Instagram l’immagine “All Eyes on Rafah” è diventata virale in pochissimo tempo: impossibile non imbattervisi, soprattutto sui profili italiani. A oggi ha raccolto oltre 33 milioni di condivisioni, un numero impressionante se si considera il tempo brevissimo in cui è circolata.

Tra i profili che hanno ricondiviso l’immagine anche alcune celebrità internazionali come la modella Emily Ratajkowski e l’attore Pedro Pascal. In Italia si sono esposti le cantanti Big Mama, Levante, Emma Marrone ed Elodie e il calciatore Marcus Thuram. E le ricondivisioni continuano a crescere di ora in ora.

L’iniziativa è nata da un’idea del fotografo di origine malese noto online come Chaa, che ha creato e permesso di ricondividere l’immagine originale tramite la funzione “tocca a te”.

Significativamente la diffusione del contenuto non viola le policy di Instagram e Facebook, nonostante le obiezioni sollevate da alcuni utenti. La decisione di Meta di limitare la diffusione di contenuti politici riguarda, in effetti, solo i post fatti da personalità politiche, candidati e partiti, non quelli condivisi da utenti comuni.

 

Ascolta anche la nostra intervista a Pegah Moshir Pour 

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