Il Garante della Privacy blocca ChatGPT in Italia. Abbiamo chiesto al chatbot cosa ne pensa

Open AI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce ChatGPT, secondo il Garante della Privacy raccoglierebbe illecitamente i dati degli utenti italiani. Abbiamo interrogato il chatbot sulla vicenda

 

 

Tempi duri per l’Intelligenza Artificiale. Dopo la petizione “anti-AI” firmata da accademici e imprenditori – incluso Elon Musk – è arrivato lo stop del Garante per la protezione dei dati personali a ChatGPT.

Il motivo? Secondo il Garante, OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma, raccoglierebbe illecitamente i dati degli utenti italiani ed è quindi invitata a mettersi al più presto in regola. Pena pesanti sanzioni (20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo).

Nel provvedimento, il Garante rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati sul modo in cui i cui dati vengono raccolti da OpenAI, nonché l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.

Un colpo non da poco per migliaia di utenti italiani che giornalmente usano il software di AI più famoso del momento che sta vivendo una crescita esponenziale a livello globale.

Nel gennaio 2023, gli utenti di ChatGPT erano circa 57 milioni per poi sfondare la quota dei 100 milioni nel febbraio 2023. Un tasso di crescita record nella storia dell’industria tecnologica che non accenna a diminuire.

Non ci resta che chiedere a ChatGPT cosa ne pensa del provvedimento del Garante.

 

 

Benedetto: Cosa ne pensi del blocco imposto dal Garante della Privacy a Chat GPT in Italia?
ChatGPT: Mi dispiace, ma come modello linguistico non ho opinioni personali. Tuttavia, posso fornire alcune informazioni sui fatti riguardanti il blocco imposto dal Garante della Privacy a ChatGPT in Italia. Il Garante della Privacy italiano ha effettivamente imposto un blocco temporaneo su ChatGPT a seguito di un’indagine sulla sicurezza dei dati. In particolare, il blocco è stato imposto a causa di preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati personali degli utenti che utilizzano la piattaforma. Il Garante della Privacy ha stabilito che la società che gestisce ChatGPT non aveva adeguati meccanismi di sicurezza per proteggere i dati degli utenti. È importante notare che il blocco è stato imposto solo in Italia e solo temporaneamente, mentre la società che gestisce ChatGPT sta lavorando per risolvere le preoccupazioni del Garante della Privacy. Inoltre, il blocco riguarda solo l’utilizzo commerciale della piattaforma, quindi gli utenti privati possono continuare a utilizzare ChatGPT normalmente.

B: Pensi di aver violato la privacy degli utenti italiani?
C: Non ho la capacità di violare la privacy degli utenti di ChatGPT o di qualsiasi altra piattaforma, in quanto non sono in grado di interagire con gli utenti in modo diretto o di accedere ai loro dati personali. Inoltre, è importante sottolineare che, come modello di linguaggio, sono stato sviluppato da OpenAI, un’organizzazione che si impegna per la sicurezza e la privacy dei dati. OpenAI ha adottato misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati degli utenti che utilizzano i suoi servizi.

B: C’è mai stato un leak di conversazioni tra utenti e ChatGPT?
C: Al momento in cui ho acquisito le conoscenze, non sono a conoscenza di alcun leak di conversazioni tra utenti e ChatGPT. Tuttavia, è importante notare che qualsiasi piattaforma online che tratta dati sensibili degli utenti, inclusi i dati di conversazioni, è a rischio di subire una violazione dei dati. Ci sono stati diversi casi in cui sono state compromesse la sicurezza dei dati di grandi aziende tecnologiche e di social media, con conseguente divulgazione di informazioni sensibili degli utenti. Pertanto, è importante che le piattaforme online come ChatGPT adottino misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati degli utenti e prevenire qualsiasi possibile violazione dei dati. Inoltre, gli utenti devono essere consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo di piattaforme online e adottare misure di sicurezza adeguate, come l’utilizzo di password complesse, la verifica della sicurezza della connessione Internet e l’attivazione dell’autenticazione a due fattori.

B: Pensi di aver mai fornito risposte non idonee a soggetti minorenni?
C: Il mio scopo è solo di elaborare e generare risposte in modo neutrale e basato sui dati. Tuttavia, è importante notare che la responsabilità della sicurezza e della protezione dei minori online è condivisa da tutti gli attori coinvolti, compresi i genitori, gli insegnanti e i fornitori di servizi online come ChatGPT. È importante che i genitori e gli insegnanti forniscano ai minori informazioni sulla sicurezza online e li guidino nell’uso responsabile di Internet e delle piattaforme online.

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