L’AI è buona o cattiva? Una lezione-evento alla Sapienza apre una riflessione insieme ai massimi esperti: Giovanni Boccia Artieri, Marco Pedroni, Andrea Colamedici e Mafe de Baggis
Il 59% degli italiani ha un’opinione positiva sull’AI, contro il 47% degli inglesi e il 42% dei francesi. Sono i dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Polimi, secondo cui l’Italia è il Paese con l’atteggiamento più favorevole nei confronti dell’intelligenza artificiale.
Netmediacom mette tuttavia in luce forti differenze territoriali: nel Mezzogiorno prevalgono incertezza e diffidenza. Le principali preoccupazioni riguardano il rischio di manipolazione delle informazioni attraverso strumenti di AI (come i deepfake) e l’impatto sul mercato del lavoro.
Secondo i dati, le percezioni maggiormente positive si hanno in Lombardia (79%), Lazio (77%) e Veneto (70%), mentre i valori scendono drammaticamente in Sardegna (25%), Basilicata (30%) e Molise (36%).
Insomma l’AI è buona o cattiva? Proprio questo è stato il tema della lezione-evento che è tenuta giovedì 18 dicembre 2025, a partite dalle 16.00 presso il Centro Congressi d’Ateneo della Sapienza Università di Roma.
L’iniziativa, attivata nell’ambito del Corso di Transmedia Studies tenuto dalla Prof.ssa Silvia Leonzi e dal Prof. Riccardo Milanesi, e realizzata grazie al supporto del TransmediaLab attivo presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS) dell’ateneo romano, si inserisce in un più ampio progetto di Ricerca in corso d’opera, che coinvolge anche il Prof. Giovanni Ciofalo, il Prof. Lorenzo Ugolini e i dottori Fabio Ciammella, Michele Balducci e Delia Mangano.
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Aperto dalla Magnifica Rettrice, Prof.ssa Antonella Polimeni, l’evento ha potuto contare sulla partecipazione di ospiti d’eccellenza, tra i quali il Prof. Giovanni Boccia Artieri (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”), uno dei massimi esperti italiani di media digitali e membro del Comitato sull’intelligenza artificiale dell’AgCom.
Poi, ancora, sono interventuti Mafe de Baggis, pubblicitaria, scrittrice ed esperta di media digitali; il Prof. Marco Pedroni (Università degli Studi di Ferrara), fondatore dell’Osservatorio critico sulle culture digitali “D/Cult”; e – in collegamento a distanza – il Prof. Andrea Colamedici, filosofo e imprenditore culturale, autore del progetto “Hypnocracy”.
Nel quadro delle attività è stato attivato un profilo social, gestito dal giornalista Alejandro Jantus Lordi, con l’obiettivo di monitorare il sentiment verso l’AI come opportunità o minaccia, nonché la reazione del pubblico alla disinformazione, la percezione e la gestione dell’Hate Speech.
Ascolta anche il nostro podcast che indaga le distorsioni dell’infosfera: Disinfòrmati
Fonte: C.S. Sharing Media






