In Italia, i settori del turismo, della salute e del benessere non stanno ancora sfruttando a pieno le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale
Oggi, 22 settembre 2022, si è tenuta la seconda giornata di confronto sull’intelligenza artificiale organizzata dalla Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT). Si tratta di un ente strumentale della Provincia autonoma di Trento e organismo di ricerca e di diffusione della conoscenza ai sensi della disciplina dell’Unione Europea.
Il teatro dell’evento è stata la School of Innovation (SOI) dell’Università di Trento, uno degli attori-partner di questa due giorni, insieme alla già citata HIT, alla Fondazione Edmund Mach, alla Fondazione Bruno Kessler e a Trentino Sviluppo.
Leggi anche il resoconto della prima giornata
Spesso, a sentire nominare l’AI, non ci si rende conto del ventaglio di possibilità che offre e dei suoi campi applicativi. Questa giornata, moderata ancora una volta da Emil Abirascid, giornalista esperto di economia e innovazione, ha avuto il merito di mostrare gli svariati modi con cui un software può modificare in maniera proattiva la realtà che ci circonda.
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Tre tavole rotonde e tre terreni di discussione: salute, turismo e sostenibilità.
Nel presente, un’intelligenza artificiale non solo può aiutare un dottore nell’analisi e nella valutazione di rischio di un paziente, ma può accompagnare lo stesso paziente durante tutto il cammino di recupero post-operatorio.
In più, un algoritmo può cambiare la vita degli albergatori, anche quelli che vivono in realtà più isolate e piccole. Come? Ad esempio, un’IA riesce a sviluppare in tempo reale delle risposte reattive a cambiamenti dell’ultimo minuto per qualsiasi tipo di prenotazione. Il periodo delle notti a giocare a “tetris” con i vari check-in e check-out sembra ormai terminato.
“Investire oggi in questi tipi di sistemi non solo è più efficiente, ma conviene”, ha affermato uno dei relatori: Roberto Battiti, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento.
Sorge però un problema: come acquisire e utilizzare i dati per creare un modello universale senza violare le direttive della privacy?