Su YouTube spopola la cover folk e iper-realistica di “Barbie Girl” cantata dal mitico Johnny Cash usando… il Machine Learning. Ma il brano è solo la punta dell’iceberg dei tanti ‘deep fake vocali’ ormai alla portata di tutti
Riuscite ad immaginarvi Johnny Cash che canta “Barbie Girl” degli Aqua (combinata con “Wannabe” delle Spice Girls peraltro) nello stile di “Folsom Prison Blues”?
Be’, in effetti non è così difficile. Basta andare sul canale YouTube There I Ruined It per togliersi la curiosità.
Opera dello youtuber Dustin Ballard, l’improbabile ma iper-realistica cover è stata generata dall’AI in un paio di giorni e ha superato in cavalleria 1,4 milioni di visualizzazioni sfruttando l’hype generato dall’uscita del film “Barbie'” nelle sale di tutto il mondo.
Una pellicola che, ad oggi, ha totalizzato incassi per oltre un miliardo di dollari rendendo Greta Gerwig la prima regista donna a raggiungere un simile traguardo.
Ritornando alla cover di Barbie Girl, Ballard ha dichiarato di aver addestrato il proprio modello vocale AI usando alcuni frammenti della voce originale di Johnny Cash. Ha poi cantato le varie strofe, usando un software per “riscrivere” la propria voce con quella dell’iconico artista statunitense scomparso nel 2003. Tra l’altro non è la prima volta che lo youtuber si diletta in simili maquillage: da Elvis che canta “Baby Got Back” di Sir Mix-a-Lot a Frank Sinatra che si cimenta in “Get Low” di Lil Jon, il suo canale ospita AI-generated cover di ogni tipo.
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E la tendenza sembra sempre più diffusa, se è vero che programmi di clonazione vocale come Voicify.ai, Kits.ai e Covers.ai permettono ormai all’utente medio di replicare agevolmente la voce di qualunque personaggio famoso. Grazie a questa tecnologia, è così possibile caricare versioni a cappella dei brani per ascoltarle poi reinterpretate dai propri artisti preferiti.
Solo goliardia, dunque? Mica tanto. Esperti di diritto d’autore e agenti delle principali star della musica sono già sul piede di guerra. Il rischio di ‘deep fake vocali’, false promozioni e danni reputazionali, infatti, è dietro l’angolo. Non a caso, la Universal Music Group ha diffidato le società di intelligenza artificiale ad addestrare i propri modelli di Generative AI usando brani del proprio catalogo.
Ascoltare Pavarotti che canta le canzoni dei Cannibal Corpse o James Hetfield dei Metallica alle prese con “Vamos a bailar” di Paola & Chiara potrebbe essere solo questione di tempo…