L’algoritmo Quartz della St George’s Medical School di Londra esamina i vasi sanguigni della retina per individuare possibili malattie cardiovascolari e infarti futuri
In meno di un minuto, senza analisi del sangue o misurazione della pressione, con una tecnica indolore, non invasiva e senza neanche recarsi in clinica, si potrebbe prevedere l’insorgere di future malattie cardiovascolari e di infarti. Come? Grazie all’intelligenza artificiale.
Stiamo parlando dell’algoritmo Quartz sviluppato dalla St George’s Medical School di Londa, che nel giro di pochi secondi riesce a esaminare i vasi sanguigni della retina analizzando le immagini oculari. La ricerca è stata descritta all’interno di un articolo scientifico pubblicato sulla rivista specializzata British Journal of Ophthalmology.
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Un database di oltre 88 mila pazienti britannici, tra i 40 e i 69 anni: questa la mole di dati che si è resa necessaria per addestrare l’algoritmo, creando un modello di previsione di malattie cardiache o di infarti, tramite l’analisi dello spessore e della struttura dei vasi sanguigni oculari. Ma non sono state utilizzate solo le immagini: i dati sono stati integrati con informazioni quali l’età, la storia sanitaria e le abitudini dei pazienti (per es. il fumo) così da riuscire a prevedere quasi due terzi delle morti avvenute.
Al contrario della tecnica più tradizionale, ossia la Framingham Risk Scores, questo nuovo algoritmo tiene conto solamente dei dati sanitari del paziente e non solo è una tecnica del tutto non invasiva, è anche una tecnologia rapida e la procedura è completamente automatizzata; non in ultimo, i suoi costi sono piuttosto bassi, permettendo così un’applicazione su ampia scala.