Un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha messo a punto un “robochef” che assaggia il cibo e ne valuta sapidità e consistenza. Un primo passo verso una cucina sempre più automatizzata?
Per la serie: cose che già esistono ma che sembrano uscite da un film di Fantascienza. Parliamo del robochef, messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, capace di assaggiare le pietanze per rilevarne la consistenza e il grado di sapidità.
Nell’esperimento, pubblicato sulla rivista Frontiers in Robotics & AI, il robot in questione ha “assaggiato” – tramite un braccio dotato di un sensore – nove piatti di uova strapazzate, ognuno condito con una quantità diversa di sale e pomodori, generando poi delle “mappe del gusto” dei diversi piatti.
Un approccio che, secondo i ricercatori, ha migliorato significativamente la capacità del robochef di valutare rapidamente e con precisione la sapidità del piatto rispetto ad altre tecnologie di degustazione elettronica.
“La maggior parte dei cuochi ha familiarità con il concetto di assaggiare sul momento per verificare se l’equilibrio di sapori di un piatto è quello giusto”, ha affermato Grzegorz Sochacki del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cambridge, primo autore dello studio. E ha aggiunto: “Ecco perché, dal momento che i robot vengono utilizzati nella preparazione del cibo, è importante che siano in grado di ‘assaggiare’ ciò che stanno cucinando“.
“Quando assaggiamo, il processo di masticazione fornisce un feedback continuo al nostro cervello”, ha continuato il dott. Arsen Abdulali, co-autore della ricerca. “Gli attuali metodi di test elettronici si basano su istantanee prelevate da un singolo campione. Il nostro obiettivo, invece, era quello di replicare in modo più realistico possibile il processo di masticazione e degustazione”.
Leggi anche Isaac Asimov: i robot e la costruzione del diverso
Piano con i facili entusiasmi (o le preoccupazioni), però. Resta parecchia strada da fare, considerando che la percezione del gusto è un processo complesso che, negli esseri umani, si è evoluto nel corso di milioni di anni.
A influenzare il giudizio su una determinata pietanza influiscono, infatti, una molteplicità di fattori per adesso ancora sconosciuti ai robot come l’aspetto, l’odore, la consistenza, la temperatura del cibo, ma anche la saliva prodotta durante la masticazione.
Cari robochef, ne avete di piatti da assaggiare!
Leggi anche il nostro approfondimento sull’edizione della Maker Faire Rome 2022: Robot collaborativi e social robot, a che punto siamo?