Sinergia tra pubblico e privato, riqualificazione urbana attraverso tecnologia e Ricerca, sostenibilità. Ecco alcuni tra gli ingredienti dell’ecotono Ostiense Valley
“Faremo in modo che possano lavorare in sinergia le tante realtà che operano in questo quadrante di Roma; un quadrante che si sente ancora quartiere, ancora comunità“, ha detto il Presidente del Municipio VIII di Roma Capitale, Amedeo Ciaccheri, aprendo i lavori pomeridiani di “Ostiense Next – Ecosistemi d’Innovazione”, l’appuntamento organizzato da Wired, insieme a Rome Advanced District e Open-es (l’alleanza di sistema promossa da Eni, Boston Consulting Group e Google Cloud che supporta le imprese “in un percorso comune di miglioramento e crescita sulle performance di sostenibilità”).
Il quadrante in questione è il distretto dell’Ostiense, lo stesso in cui operiamo anche noi di Radio Activa Plus, e che un articolo del Guardian di qualche anno fa definì tra i 10 quartieri più interessanti del mondo, un particolare ricordato, nel suo intervento, dall’Assessora alle Attività produttive di Roma Capitale Monica Lucarelli, che ha anche evidenziato “la logica di collaborazione tra pubblico e privato che oggi anima l’amministrazione di una città che vuole parlare di futuro senza dimenticare il passato“.
Il quartiere Ostiense, confermandosi come luogo di dialogo tra rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo culturale e di quello aziendale, comitati di quartiere e così via, aspira a essere non solo un ecosistema innovativo, ma un ecotono, ovvero “un ambiente di transizione tra due ecosistemi”. Più nel dettaglio, l’Ostiense Valley non si configurerà come un mero ecosistema tecnologico, ma come un ecotono innovativo, capace di dialogare con il territorio e di abbracciare, oltre al mondo dell’impresa, anche il mondo culturale e quello dell’educazione.
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Tra i temi affrontati, la mobilità del futuro, che passa per l’Ostiense e lo fa attraverso l’open-air lab ROAD, una rete di imprese che per l’appunto mette insieme il pubblico e il privato: corporate, PA, istituzioni, università, startup e centri di Ricerca con l’obiettivo di sperimentare tecnologie in modalità agile in un’ottica di filiera integrata.
Come ha dichiarato Mattia Voltaggio, Program Manager Officer di ROAD e direttore di Joule, il progetto principale che stanno portando avanti “è la realizzazione, all’interno dell’area, di un circuito a guida autonoma interconnessa; il primo aperto alla collaborazione con studenti e ricercatori, con l’obiettivo di trovare soluzioni per immaginare la mobilità del futuro“.
L’evento, che si è svolto proprio al Gazometro, sede di ROAD e icona del quartiere, ha visto la discussione originarsi attorno al progetto di sviluppo del distretto dell’Ostiense, “un ecosistema imprenditoriale aperto e inclusivo, creato per favorire l’incontro tra realtà imprenditoriali, tecnologie emergenti e nuove opportunità di crescita“, ha rimarcato Voltaggio.
Eni sta riqualificando l’intera area con l’obiettivo di trasformarla in un distretto d’Innovazione aperto alla città. E ci sta riuscendo, mettendo in connessione il mondo delle startup, degli acceleratori, degli incubatori e dell’università con realtà diverse, come il distretto creativo del quartiere, gli istituti culturali e le accademie presenti. In questo senso, l’Ostiense, con il suo ricco patrimonio industriale e architettonico, è al centro di un’importante trasformazione che punta a farlo emergere come hub per lo sviluppo sostenibile e tecnologico.
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“Creare sinergie per le filiere e il territorio è l’obiettivo che ha mosso la realizzazione di Ostiense Next“, ha spiegato Emiliano Audisio, responsabile Eventi e Consulting di Wired, che ha aggiunto: “un evento organizzato per dimostrare come la creazione di ecosistemi collaborativi, l’unione delle forze tra settori differenti sia una ricetta fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese“.
È quello che è emerso anche dalle parole di Gaia Ghirardi, responsabile Policy e Sostenibilità di Cassa Depositi e Prestiti, che ha sottolineato che “non c’è competitività senza un gioco di squadra in grado di massimizzare l’impatto dell’intero sistema”. Non solo: “la sostenibilità è una necessità per il futuro del sistema economico globale“, ha chiosato Ghirardi.
Più in generale – sosteniamo noi – serve un’alleanza di sistema che riunisca mondo industriale, finanziario, istituzionale e associativo verso un modello diverso di governance. E l’Ostiense Valley, in questo senso, è sicuramente un modello cui guardare.
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