Da Talent Garden Ostiense, un doppio intervento ispiratore: Fabiana Andreani e Irene Sardellitti tracciano una rotta tra competenze umane e intelligenza artificiale
Come sarà il lavoro di domani? A questa domanda ha cercato di rispondere l’evento Più umani con l’AI, tappa romana del progetto AI Skills Lab promosso da Talent Garden in collaborazione con Microsoft. Un incontro gratuito, aperto a tutti, dedicato a chi vuole comprendere e cavalcare la trasformazione digitale in atto.
Sul palco del Talent Garden Ostiense, due voci complementari hanno accompagnato il pubblico in un viaggio tra creatività, tecnologia e consapevolezza.
La prima è stata Fabiana Andreani, Career Mentor e Digital Content Creator (seguitissima su LinkedIn e non solo) che ha ricordato come l’AI non sia una minaccia, ma uno strumento che può amplificare le nostre qualità più umane. “Pensiero critico, empatia, leadership, flessibilità e creatività sono le competenze che ci renderanno indispensabili nel mondo del lavoro che cambia”, ha dichiarato. A suo avviso, l’AI non sostituirà le persone, ma richiederà nuovi ruoli, nuove competenze e una formazione continua. Con tono ironico e diretto, Andreani ha demolito i miti catastrofisti sull’automazione, invitando il pubblico a non temere la tecnologia, ma a conoscerla, dominarla e integrarla nel proprio percorso professionale.
A seguire, è intervenuta Irene Sardellitti, National Technology Officer di Microsoft, con uno speech dal titolo “AI per prepararsi al lavoro: strumenti, sicurezza e opportunità”. Sardellitti ha portato sul palco esempi concreti di come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo l’accessibilità culturale, l’interazione con i dati e l’educazione. Ha citato progetti pionieristici come la ricostruzione digitale della Basilica di San Pietro, l’utilizzo di Copilot per la produttività aziendale e l’integrazione dell’AI in ambito musicale con progetti ispirati agli album contemporanei.
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Con passione e competenza, Sardellitti ha ricordato che l’affidabilità e la sicurezza sono oggi priorità assolute per chi sviluppa tecnologie. “Sicurezza, privacy e inclusione sono i tre pilastri su cui si fonda la nostra visione”, ha sottolineato, parlando del programma Secure Future Initiative di Microsoft. L’AI – ha spiegato – non può essere lasciata al caso, soprattutto in contesti aziendali e regolati: “La tecnologia deve essere sicura by design e inclusiva per tutti“.
Entrambe le speaker, infine, hanno insistito sull’importanza della formazione: non si può restare fuori dalla trasformazione AI, perché questa riguarda tutti. “Non saremo tutti ingegneri, ma tutti dovremo imparare a convivere e collaborare con l’intelligenza artificiale”, ha concluso Sardellitti.
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Gen AI e sostenibilità
Ma in un contesto in cui ogni interazione con un assistente AI consuma energia e acqua – come dimostrano diversi studi sul funzionamento dei Data Center – qual è l’impegno di Microsoft sul fronte della sostenibilità delle AI generative?
“Sicuramente è un tema molto presente”, ha esordito Sardellitti, rispondendo alla nostra domanda. “I nuovi Data Center sono infrastrutture all’avanguardia; le stanno costruendo proprio adesso”. Consapevole dell’impatto ambientale delle AI, Microsoft sta lavorando su infrastrutture nuove e più sostenibili proprio per affrontare questo problema.
Anche noi dobbiamo interrogarci sull’utilizzo dello strumento: scrivere grazie mille a ChatGPT o a Copilot, per esempio, consuma energia e acqua. Se scrivo cose inutili, consumo a mia volta. Servirebbe forse un’alfabetizzazione anche su questo, per rendere le persone più consapevoli: non c’è bisogno di ringraziare un assistente AI.
L’uso dell’intelligenza artificiale – come ogni altro gesto nel mondo digitale – ha un costo ecologico. La responsabilità della sostenibilità non è solo dell’azienda, ma anche dell’utente, che dovrebbe interrogarsi sulla reale necessità delle sue richieste.
La responsabilità non è solo tecnologica, ma anche culturale.