Quale sarà il futuro della pubblica amministrazione? Tra Case Study e Best Practice, il convegno a Palazzo Wedekind ha fornito qualche risposta. Tra i relatori anche l’Ing. Alessandro Musumeci del Dipartimento della Transizione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri
Si è svolto questa mattina a Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, il convegno “Process Intelligence per la PA digitale – Innovazione, semplificazione e collaborazione nel percorso di transizione digitale” presentato da Impresoft e organizzato da GN Techonomy in collaborazione con Software AG.
L’incontro è stata un’occasione preziosa per ascoltare le voci di chi sta guidando la digitalizzazione della PA in Italia e per conoscere le tecnologie e, prima ancora, gli approcci che stanno plasmando il futuro della pubblica amministrazione.
In un periodo in cui la digitalizzazione è cruciale in ogni contesto, non da ultimo il miglioramento dei servizi pubblici, infatti, è essenziale che anche la PA adotti un approccio che permetta a tutte le sue diramazioni di ottimizzare i flussi di lavoro, migliorare la gestione dei dati e creare servizi pubblici più agili e innovativi.
Non a caso, il tema centrale della mattinata è stato il Process Mining, fin dall’introduzione, a cura della CEO di GN Techonomy, Nives Borroni.

A seguire, l’Ing. Alessandro Musumeci ha discusso del futuro digitale della PA nel suo intervento dal titolo “Dal PNRR al piano di transizione digitale: opportunità e Innovazione per la pubblica amministrazione”, ripercorrendo i progetti già portati a termine e quelli in corso di realizzazione, muovendo da alcuni assi specifici, che evidenziano anche alcune delle criticità del nostro Paese, ovvero la connettività, la trasformazione digitale della PA, il fascicolo sanitario elettronico, le competenze digitali e il monitoraggio delle infrastrutture.
In questa audionews potete ascoltare un estratto della sua relazione:
Il convegno è stato poi arricchito da un confronto tra esperti – accanto all’Ing. Musumeci, Leonardo Caporarello, Associate Dean for Online Learning Experience and Professor of Negotiation Practice per la SDA Bocconi School of Management, Gloriana Cimmino, direttrice Mercato e Comunicazione di PagoPA, e Maria Pia Giovannini, Presidente del CDTI – in merito a Best Practice e scenari innovativi per una trasformazione digitale di successo.

Dal confronto, moderato dalla giornalista e Digital Content Strategist di FPA – Forum PA, Eleonora Bove, sono emerse testimonianze concrete e sono stati messi in luce strumenti avanzati riuscendo nell’intento di illustrare ai presenti quanto le nuove tecnologie possano contribuire a rendere la pubblica amministrazione più moderna e responsabile nei confronti dei cittadini.
All’approccio teorico, pur supportato da esempi pratici, ha fatto seguito un ulteriore confronto incentrato prettamente su Case Study e implementazioni di Process Intelligence nel mondo del business.

A questa seconda tavola rotonda – preceduta dalla relazione di Dario Ambroggi, Head of Business Transformation di GN Techonomy sui temi della gestione del cambiamento e dell’accelerazione della digitalizzazione attraverso il ricorso a strumenti innovativi – hanno preso parte: Irene di Deo, direttrice dell’Osservatorio Intelligent Process Automation del Politecnico di Milano, Lorenzo Fornai, Head of Professional Service di Software AG, Giovanni Rocciolo, Enterprise Architect di Autostrade per l’Italia, e Massimo Scalvenzi, Strategy & Innovation Engineering Governance Manager di Leonardo.
Dai diversi interventi degli esperti è emerso come tema preminente la necessità di innovare i processi prima ancora di integrare al loro interno l’intelligenza artificiale, che sarà sicuramente utile per affrontare le sfide del futuro, ma che non è immediatamente applicabile alla PA italiana. Prima di adottare strumenti avanzati di automazione e analisi predittiva, è indispensabile ripensare l’organizzazione e l’efficienza dei flussi di lavoro, eliminando ridondanze e colli di bottiglia che potrebbero compromettere l’efficacia delle nuove tecnologie.
Accanto al tema del Process Mining, grande rilevanza è stata data dagli speaker alla necessità di una collaborazione più strutturata tra diversi attori, non solo pubblici. L’Innovazione, infatti, non può essere portata avanti in compartimenti stagni, ma deve nascere da un dialogo costante tra amministrazioni, aziende private, università e centri di Ricerca. Solo attraverso la creazione e l’utilizzo di ecosistemi digitali condivisi, basati su interoperabilità e scambio di dati, sarà possibile modernizzare la PA, rendendola più reattiva alle esigenze di cittadini e imprese.
