Fare un film è molto più che dirigere una macchina da presa: è un atto di creazione collettiva, fatto di visioni, competenze e passione
In questo episodio di Futura, Francesco Mauro ci guida dietro le quinte del suo primo film, esplorando, insieme a Mark Bartucca, non solo il processo artistico che c’è dietro, ma anche le difficoltà pratiche e burocratiche che oggi affronta il cinema italiano.
Tra visione creativa e battaglie burocratiche
Dall’idea iniziale alla sceneggiatura, Mauro racconta come il suo progetto abbia preso forma in un contesto tutt’altro che semplice.
La produzione cinematografica in Italia è stata recentemente scossa da una serie di riforme legislative che hanno ridefinito l’accesso ai finanziamenti pubblici.
A seguito della revisione della legge Franceschini del 2017, il Ministero della Cultura ha introdotto nuovi criteri di finanziamento, dividendo i film in due categorie: film al di sopra e al di sotto di 3,5 milioni di euro di budget. Queste regole, pensate per controllare l’eccesso di spesa pubblica, hanno imposto restrizioni significative alle produzioni più piccole, rendendo sempre più difficile per giovani registi come Mauro accedere a fondi senza dover dipendere da commissioni selettive governative.
Il successo e il peso del Tax Credit
Il sistema di finanziamento basato sul Tax Credit ha contribuito a trasformare il cinema in un settore chiave per l’economia italiana. Ogni euro investito ne ha generati tre e mezzo nelle casse dello Stato. Tuttavia, l’eccesso di richieste di finanziamento ha messo a dura prova il sistema.
Nel 2023, le domande sono passate dalle 170 del 2019 a oltre 600, causando un blocco dei fondi per l’anno successivo. Questo ha avuto un impatto devastante, portando alcune produzioni straniere a girare altrove (è il caso, ad esempio, di Luc Besson e Ruben Östlund).
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Il futuro del cinema indipendente
Le nuove normative richiedono che anche i film a basso budget dimostrino di avere un contratto di distribuzione già in fase di produzione, una sfida quasi impossibile per le opere prime. Marina Marzotto, produttrice di Propaganda Film, sottolinea quanto sia difficile per i nuovi talenti ottenere il 40% dei fondi privati richiesti.
Nel corso della puntata, Mauro spiega che, inevitabilmente, queste restrizioni influenzano non solo la produzione, ma anche la libertà creativa dei registi emergenti, costringendoli a scelte dettate più dalla sopravvivenza economica che dall’espressione artistica.
Una lotta necessaria per il cambiamento
Nonostante le difficoltà, la produzione indipendente italiana continua a lottare per affermarsi. Mauro, insieme ad altri cineasti, è determinato a sfruttare ogni opportunità per raccontare storie autentiche e portare il cinema italiano su nuovi sentieri.
La sua testimonianza offre uno sguardo crudo e sincero su cosa significhi fare un film oggi in Italia, tra speranze, compromessi e un’inesauribile passione per la settima arte.
Non perdete questo episodio di Futura! Scoprirete davvero come si fa un film e cosa significa essere registi emergenti nel contesto del cinema italiano di oggi.
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