La transizione digitale tra progressi e fallimenti
Un nuovo appuntamento con lo Speciale Radio Activa. Oggi il nostro speaker Marco Borgherese, Vice Presidente del Gruppo Activa, ha intervistato Luciano Floridi, Professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione presso l’University of Oxford, dove è anche Direttore del Digital Ethics Lab dell’Oxford Internet Institute, e Professore di Sociologia della Comunicazione presso l’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. In questa prima parte dell’intervista abbiamo affrontato il tema della transizione digitale e delle difficoltà, messe drammaticamente in luce dalla pandemia, di integrare i nuovi processi digitali al nostro modo di lavorare e, più in generale, di vivere.
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Il Covid-19 ci ha colto di sorpresa: credevamo, infatti, che i progressi tecnologici ci avrebbero sostenuto e condotto al di là dell’emergenza, ma non è andata proprio così. Abbiamo scoperto i limiti della ricerca scientifica e siamo passati traumaticamente da una mentalità possibilista e forse troppo utopistica, a un’eccessiva tecnofobia.
Un cambio di prospettiva che ancora una volta dimostra che abitiamo un presente sempre più polarizzato. Una quotidianità di faide: tutti pro e/o tutti contro, di successo e sconfitta, di bianco e nero. Si può dire che la complessità del reale sia stata persa in favore di un semplicistico contendersi click di approvazione o di complottismo.
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Il nostro ospite, Luciano Floridi, ci ricorda l’importanza della formazione come cura per la malattia dell’estremismo:
Dobbiamo essere molto più concreti e informati su quello che si può davvero fare con l’Innovazione e dobbiamo misurarci su due fronti, abbassare le aspettative favoleggianti e accrescere la formazione, così da iniziare a dare alla realtà finalmente un senso giusto.
Francesca Ponchielli