Artifact, come funziona il nuovo social?

I fondatori di Instagram hanno lanciato un nuovo social network

Here we go again. I fondatori di Instagram ci riprovano. Infatti, Artifact è l’ultima creazione di Kevin Systrom e Mike Krieger, i due co-fondatori di Instagram. Si tratta di un social network dedicato ai giornali e alle notizie, che utilizza l’intelligenza artificiale per raccogliere notizie rilevanti in base agli interessi degli utenti. In molti, soprattutto negli USA, lo hanno già definito “una sorta di TikTok per il testo“.

Ma cosa rende Artifact così speciale? 

 

 

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In primo luogo, il fatto che Artifact sia stato creato da Systrom e Krieger, i fondatori di Instagram, è un punto a suo favore. Il loro successo nel mondo dei social media è indiscusso e molti sono curiosi di vedere cosa hanno in serbo per questa nuova applicazione. Che tipo di target andrà ad abbracciare? Boomer, millennial o GenZ? 

 

 

Artifact, come funziona il nuovo social?

 

 

In secondo luogo, da quanto sappiamo ora, il social consisterebbe essenzialmente in un feed di articoli scelti su misura per l’utente da un elenco definito di editori: dalle più note testate giornalistiche, come il Washington Post, ai quotidiani regionali, fino ad arrivare ai piccoli blog. Una miriade di altre domande è inevitabile: si dovrà pagare per essere presenti in questo elenco di editori? E poi, in che termini sarà integrata la pubblicità?

 

 

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Torniamo alla user experience. In base ai nostri clic, alla nostra permanenza su una notizia, in base alle persone che seguiamo si viene a creare, giorno dopo giorno, un abito fatto di news su misura per noi. Un funzionamento che conosciamo già molto bene grazie all’algoritmo che si cela dietro la sezione “Per te” di TikTok.

Oltre a questo, Artifact offre altre due funzionalità:

  • un feed che mostra gli articoli pubblicati anche dagli utenti seguiti, insieme ai loro commenti;
  • una casella di messaggi privata che permette di commentare le notizie del momento con gli amici.

In un mondo dominato dall’immagine, dal sonoro e dal video, c’è chi punta ancora sulle care e vecchie parole. Un ritorno al testo che, però, forse non è un vero ritorno. Infatti, come saranno i testi scelti da un’intelligenza artificiale?

 

 

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Prima di salutarci, sveliamo ancora una curiosità: perché proprio Artifact?

Il nome deriva dalla combinazione dei termini “intelligenza artificiale” e “fatti”, così da rendere chiaro all’utente di cosa si occupa davvero la piattaforma e come lo fa.

Infine, Artifact ha già aperto la sua lista d’attesa al pubblico. La società prevede di far entrare rapidamente gli utenti. L’app è disponibile sia per Android sia per iOS.

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