In Silicon Valley si investe massivamente sull’AI generativa
Ne abbiamo parlato pochi giorni fa qui e torniamo a farlo visto l’hype. Vall-E, ultima frontiera dell’intelligenza artificiale targata Microsoft, riesce a riprodurre in maniera fedele la voce umana, compresi tono e cadenza, dopo aver ascoltato esempi della durata di tre secondi.
Il modello è stato istruito su oltre 60mila ore di discorsi e parole, in inglese, provenienti da oltre 7mila fonti; Tra queste, moltissimi sono audiolibri di pubblico dominio di LibriVox, un famoso archivio open-source. Curiosi di provare anche voi la versione demo? Basta cliccare qui.
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“Non c’è nulla di simile, oggi sul mercato, in termini di naturalezza della pronuncia e di somiglianza con la voce originale”, hanno dichiarato alcuni studiosi della Cornell University, i quali hanno analizzato il software e le sue prestazioni. In pratica, Vall-E è nettamente superiore a qualsiasi sistema di sintesi vocale ad oggi sul mercato, ossia i text-to speech.
Come per ChatGpt, anche Vall-E solleva interrogativi sui suoi utilizzi poco etici. Il rischio di associare dichiarazioni false in un video, ad esempio, diventa concreto, del tipo deep fake. I criminali informatici potrebbero dunque sfruttare questa tipologia di AI per furti via chat o telefono, spacciandosi per qualcun altro.
L’AI generativa sta crescendo sempre di più, la Silicon Valley sta investendo massivamente in questa nuova frontiera tecnologica. Parliamo di miliardi di dollari. Sarebbero già oltre 450 le startup attive nel settore. Non solo, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, OpenAI avrebbe raggiunto una valutazione di 29 miliardi di dollari e starebbe per vendere le proprie azioni in un’OPA (NdR: Offerta Pubblica di acquisto).
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Ma da cosa nasce il grande interesse degli investitori? Questo tipo di AI promette di reinventare tutto: dai motori di ricerca online come Google agli editor di foto e grafica come Photoshop fino ad arrivare agli assistenti digitali come Alexa e Siri. Un nuovo modo per interagire con ogni tipo di software, consentendo così alle persone di “comunicare” con i computer come fossero umani. Ecco dunque il perché di tutto questo entusiasmo e degli accordi tra società di intelligenza artificiale. Un esempio? Stability AI, azienda che offre un servizio di generazione di immagini, fondata nel 2020, ha raccolto 101 milioni di dollari nel primo mese di vita, per una valutazione di un miliardo di dollari.
Nel frattempo, tornando a Vall-E, Microsoft ha recentemente dichiarato che renderà disponibile ChatGPT di OpenAI sulle proprie piattaforme dopo aver annunciato l’interesse a investire 10 miliardi di dollari nello strumento di scrittura AI. I passi da fare sono ancora molti, gli investimenti anche e i nodi da sciogliere pure. Noi non possiamo fare altro che immaginare gli sviluppi futuri e attendere Microsoft nell’implementazione di questa tecnica.
T. Sharon Vani