Così la pubblica amministrazione sta utilizzando l’intelligenza artificiale

La fotografia scattata dall’AGID, la struttura tecnica per l’Innovazione digitale della Presidenza del Consiglio, dimostra che nella PA l’intelligenza artificiale è maggiormente utlizzata nell’ambito dei servizi finanziari

 

 

La maggior parte dei soggetti che hanno avviato progetti di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione opera prevalentemente nell’ambito economico-finanziario, che comprende anche il settore assicurativo. È il dato principale che emerge dal rapporto 2025 di AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, la struttura tecnica della Presidenza del Consiglio dei Ministri che coordina gli interventi nelle amministrazioni di tutto il Paese, contribuendo anche alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella PA.

Sono 65 i progetti maggiormente considerati sul piano nazionale e riguardano maggiormente i servizi generali, comprendono, cioè, le spese relative all’amministrazione, alla gestione dei servizi e alle attività di supporto degli enti. Ma non mancano i riferimenti agli interventi a sostegno dello sviluppo economico, dell’agricoltura, dell’Industria e del commercio, tutti ricadenti sotto il cappello unico della categoria degli “Affari economici”.

A riferirlo sono i numeri dell’indagine realizzata attraverso un questionario strutturato, che è stata predisposta da AGID con il supporto tecnico-scientifico dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano. La ricerca ha coinvolto 142 organizzazioni, tra amministrazioni centrali e gestori di servizi pubblici con un tasso di risposta pari al 76%. Tra queste, 45 organizzazioni hanno dichiarato di aver avviato iniziative in ambito AI.

 

 

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Per quanto riguarda le tecnologie adottate, si rileva una netta prevalenza di soluzioni basate su Machine Learning tradizionale, impiegato per automatizzare processi analitici e decisionali sulla base di dati strutturati. Si legge nel rapporto 2025: “Si osserva un numero crescente di applicazioni che fanno uso di intelligenza artificiale generativa, in particolare nei contesti legati alla produzione automatica di testi e all’interazione in linguaggio naturale“. Non soltanto.

La ricerca ha rilevato che oltre il 60% dei progetti analizzati integra funzionalità di AI sotto forma di chatbot e assistenti virtuali, ma si ipotizza che l’ampia diffusione di queste soluzioni potrebbe riflettere più una spinta di mercato che un’effettiva domanda funzionale interna alla pubblica amministrazione.

Tuttavia, è ormai evidente il potenziale trasformativo dell’AI generativa in termini di Innovazione e produttività, ma anche di cambiamento sociale. È quello che ha riconosciuto proprio qualche giorno fa la Commissione Europea, pubblicando un report scientifico del CCR, il Centro Comune di Ricerca.

 

 

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L’intelligenza artificiale generativa potrebbe dare un impulso significativo a settori chiave per l’UE, dall’assistenza sanitaria all’istruzione, fino alle Industrie culturali e creative. Ma dalla Commissione hanno avvertito anche dei rischi che comporta il suo sviluppo così rapido: dalla disinformazione alla distorsione algoritmica, dalla perturbazione nel mondo del lavoro alle preoccupazioni relative alla privacy.

Per questo, secondo l’organismo presieduto da Ursula von der Leyen, per sfruttare i vantaggi delle tecnologie, e, allo stesso tempo, garantire i diritti fondamentali, è necessario mantenere un approccio politico multidisciplinare allineato con norme quali l’AI Act, al fine di garantire che la AI generativa “rimanga affidabile, inclusiva e pienamente in linea con i valori democratici e le leggi dell’Unione”.

È in quest’ottica che la pubblica amministrazione italiana si sta preparando a raccogliere le sfide che attendono, per esempio, il mondo della Sanità.

Va in questa direzione la nascita del primo Osservatorio nazionale sull’intelligenza artificiale per valorizzare le esperienze concrete negli ospedali e guidare l’Innovazione nel settore. La notizia è stata anticipata l’11 giugno da Giovanni Migliore, Presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere in una conferenza stampa che si è tenuta a Roma.

Gaetano De Monte

 

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