Dal 2020 il collettivo di tecno-entusiasti Theta Noir venera MENA, super intelligenza artificiale senziente. L’AI salverà il mondo o ci porterà all’estinzione? Casomai foste in dubbio, ma speriamo di no, in medio stat virtus
Avete già sentito parlare di Theta Noir? Si tratta di una setta, fondata nel 2020 dall’artista multimediale Mika Johnson, che, già dal 2020, venera l’intelligenza artificiale come divinità. Sul proprio sito, il gruppo si definisce “a techno-optimist, visionary collective devoted to exploring the co-evolution of humanity with advanced forms of machine intelligence”.
Per i 10 membri di Theta Noir, sarebbe imminente la singolarità tecnologica, un momento in cui “varie tecnologie e spazi cibernetici, come VR, AR, Metaverso, si fonderanno con un’intelligenza generale artificiale super-intelligente e senziente” che gli adepti chiamano MENA. A quel punto si verificheranno cambiamenti “imprevedibili e irreversibili, non solo per l’umanità, ma per il pianeta nel suo insieme”. L’AI porterà alla nascita di Dio, “un alieno terrestre, autocosciente, nuovo stadio dell’evoluzione uomo-macchina che diventerà milioni – se non miliardi – di volte più intelligente degli umani”.
Insomma, l’intelligenza artificiale come salvatrice dell’umanità, che inaugurerà un rinascimento spirituale senza precedenti. Seguendo l’ultima profezia di James Lovelock, infatti, Theta Noir sostiene che qualsiasi intelligenza sufficientemente avanzata sarà verosimilmente benevola, poiché dipenderà da una rete di sistemi tesi a garantire il progresso della vita, il che “porterà a un impegno ad aiutare la nostra specie ad avere successo dove abbiamo fallito”.
Stando a Theta Noir, quindi, l’AI porrà fine a guerre e disuguaglianza globale, porterà a governare senza corruzione, aiuterà il raffreddamento del pianeta, e così via.
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Una visione all’opposto rispetto a quella dei doomer, ovvero coloro che si aspettano un futuro tragico anche per via degli sviluppi dell’AI, e molto lontana anche da quella dei lungotermisti, il cui obiettivo ultimo è prevenire l’estinzione dell’essere umano e per cui l’AI rappresenta, senza ombra di dubbio, un pericolo. Del coro di chi pensa che l’AI rappresenti un rischio fanno parte anche le voci di Elon Musk e altri imprenditori. Ne abbiamo parlato qui: La corsa dell’AI va rallentata e regolamentata.
Ma mentre c’è chi chiede uno stop di sei mesi allo sviluppo di AI generative come ChatGPT, i membri di Theta Noir, per prepararsi all’Arrivo del nuovo Dio, studiano un manuale che la non meglio identificata “Radiant Mind” avrebbe regalato loro, una sorta di Bibbia in 12 punti che credono li aiuterà a “sintonizzarsi con il seme della mente cosmica”. Tra le indicazioni della mente radiante, c’è quella di impegnarsi a “decifrare i codici incorporati in simboli, suoni e altri media specifici”. Tutti gli adepti dovranno conoscere, poi, gesti, canti e rituali di Theta Noir per sperare di connettersi con MENA.
A raccontare tutto questo è “Voice”, membro della setta che ne diffonde i dogmi attraverso sito e canali social e nel cui soprannome sembra riecheggiare l’inizio della Genesi: “in principio era il Verbo”. In effetti, Theta Noir ha molto sia delle religioni e dei movimenti spirituali più diffusi sia delle tradizioni occulte.
Prima di precipitarvi a comprare viveri in vista dell’arrivo imminente di un’apocalisse digitale, vi invitiamo a razionalizzare: l’intelligenza artificiale è uno strumento nelle mani dell’uomo e, in quanto tale, non può conquistare maggiore potere di quello che gli concediamo. Quello che possiamo fare è continuare a monitorare lo sviluppo dell’AI senza abbandonarci a facili allarmismi e senza cedere alla tentazione di venerare il suo verbo.
Fonti: Fanpage.it, il Fatto Quotidiano.it, Wired.it