“Intelligenza umana, supporto artificiale”: esperti a confronto durante l’evento di Adnkronos

La terza edizione dell’evento dedicato all’intelligenza artificiale promosso da Adnkronos Q&A si è tenuta a Roma giovedì 27 novembre presso il Palazzo dell’Informazione. L’obiettivo? Fare chiarezza sull’impatto e sulle sfide dell’AI

 

 

Non poteva che trattarsi di un evento di grande interesse per la nostra Redazione, visti gli argomenti trattati: “Intelligenza umana, supporto artificiale“, l’incontro promosso da Adnkronos presso il Palazzo dell’Informazione a Roma e incentrato su due domande fondamentali, ovvero: l’Italia sta davvero sfruttando le potenzialità dell’AI? E, ancora, le scelte che stiamo facendo oggi saranno sufficienti a garantirci un futuro sostenibile e inclusivo?

“Intelligenza umana, supporto artificiale” si è confermato un confronto necessario e denso – 29 le voci di rilievo coinvolte, tra giornalisti e ospiti – su come l’adozione dell’AI stia ridefinendo non solo i processi produttivi e i modelli di business, ma anche le istituzioni, le imprese e la vita quotidiana dei cittadini. Da tutti gli interventi è emerso con chiarezza che non si tratta più da tempo di porsi la domanda se adottare o meno l’intelligenza artificiale, bensì di trovare le risposte a come farlo, ovvero con responsabilità, governance e trasparenza.

Ad aprire i lavori i saluti di Davide Desario, direttore responsabile di Adnkronos, cui ha fatto seguito l’analisi dei dati emersi dalla rilevazione sull’AI effettuata dall’agenzia di stampa, a cura dei vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli. Come si legge anche sul sito di Adnkronos, nell’ultimo anno il 23% degli italiani ha usato strumenti di AI generativa, contro il 16% del 2024; crescono anche gli utilizzatori saltuari (il 32%), mentre cala sensibilmente la platea di chi non li usa affatto (oggi il 45% VS il 56% dell’anno scorso). In generale, l’intelligenza artificiale non viene più percepita come una tecnologia distante: il 47% degli italiani ritiene che nella propria giornata ci sia “molta AI, anche se invisibile”, mentre cresce la quota di chi afferma di incontrarla “in alcuni aspetti” (il 31%) e diminuisce chi, invece, pensa che non ci sia affatto (il 22% VS il 25% del 2024).

 

 

Ascolta anche la nostra intervista al Prof. Stefano Epifani: Tutti i falsi miti sull’AI e come superarli 

 

 

L’evento è proseguito con un approfondimento dedicato alle scelte strategiche delle istituzioni, introdotto dalle interviste ad Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Informazione e all’Editoria, e ad Alberto Tripi, Special Advisor per l’Intelligenza artificiale di Confindustria. Dopo l’ulteriore contributo di Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), si sono confrontati al tavolo Eva Spina, Capo Dipartimento Digitale, Connettività e Nuove tecnologie del Mimit, e Andrea Billet, Capo del Servizio Certificazione e Vigilanza dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Ad arricchire ulteriormente il panel sulle scelte istituzionali, i contributi da remoto di Laura Jugel, AI Officer della Commissione UE, e Brando Benifei (Pd-S&D), europarlamentare e co-relatore AI Act. I relatori hanno delineato le priorità del Paese in termini di governance tecnologica, infrastrutture e sicurezza digitale, sottolineando l’importanza di un approccio coordinato e lungimirante.

A seguire si è tenuto il panel dedicato agli investimenti e alle prospettive offerte dall’intelligenza artificiale, con Flavio Arzarello, Public Policy Manager di Meta, Antonio Bosio, Head of B2B Center of Excellence di Samsung Electronics Italia, Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italia, Nicola Mangia, Market Leader di DXC Technology Italia, Daniele Lombardo, Group Marketing, Institutional Relations and Communication Director di TeamSystem, Giustina Secundo, prorettrice all’Innovazione e Terza missione della Libera Università Mediterranea Giuseppe Degennaro, Martin Signoux, AI Policy Lead Europe di OpenAI, Carlo Vaiti, Distinguished Technologist di HPE Italia, e Hitomi Hamaba, Head of Product & Marketing Lead di Sony. Gli esperti si sono confrontati sulle dinamiche globali della competizione in materia di AI, sulle tempistiche di sviluppo e sugli investimenti necessari per valorizzare idee, progetti e nuove soluzioni tecnologiche.

 

 

Ascolta anche: La legge italiana sull’intelligenza artificiale tra luci e ombre

 

 

Un terzo, e ultimo, panel ha riguardato le applicazioni dell’intelligenza artificiale e le strategie che le imprese stanno adottando per fare dell’AI un fattore competitivo. In questo caso si sono confrontati Mariangela Amoroso, Medical Lead di Sanofi Italia, Federico Chinni, componente della Giunta di Farmindustria, Gabriele Da Rin, responsabile delle Relazioni istituzionali di InfoCamere, Giovanni Gigante, PhD Senior Medical Director di Chiesi Italia, Carla Masperi, AD di SAP Italia, Fabio Momola, Executive Vice President di Engineering, e Alessandro Moricca, Amministratore unico di PagoPA. L’approccio alla trasformazione digitale, in settori diversi, è stato messo in relazione alle opportunità e a una diversa organizzazione del lavoro che non può prescindere dalle competenze e dalla valorizzazione del talento.

L’evento è stato ulteriormente arricchito dall’intervista ad Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, e dal contributo video – che potete riascoltare qui – inviato dal Prof. Luciano Floridi, filosofo e docente della Yale University.

Per Floridi, che ha appena pubblicato “La differenza fondamentale. Artificial Agency: una nuova filosofia dell’intelligenza artificiale“, nel contesto digitale in cui ci muoviamo, le capacità di svolgere compiti e risolvere problemi saranno sempre più delegate alle Agentic AI. Con le parole del Professore, “è un mondo in costruzione, che stiamo costruendo noi, per cui, se qualche pasticcio avverrà, e purtroppo sappiamo che potrà avvenire, sarà solo responsabilità nostra; allora bisogna prepararsi, usare bene questa tecnologia, conoscere i rischi che si corrono usandola e ricordarsi che la responsabilità del disegno e dell’utilizzo finale è tutta umana e resterà tale, per quanto ne sappiamo”.

 

 

Ascolta anche la prima parte della nostra intervista al Prof. Luciano Floridi: La governance digitale al di là dell’individualismo

 

 

In generale, gli speaker che si sono avvicendati sul palco hanno affrontato temi cruciali – dalla necessità di garantire la qualità dell’informazione all’integrazione dell’AI nei servizi pubblici e nei processi aziendali, passando per la sicurezza dei dati, fino ad arrivare al quadro normativo che l’Europa sta tracciando sul tema AI.

Lo scorso 19 novembre, infatti, la Commissione UE ha presentato ufficialmente il Digital Omnibus, un pacchetto legislativo che mira a semplificare e coordinare l’insieme di norme – AI Act, GDPR, Data Act, per citarne alcune – su dati, privacy, AI e identità digitale. Questo ribilanciamento tra tutela dei diritti e spinta all’Innovazione testimonia quanto, in un’epoca in cui informazione, tecnologia e diritti individuali si incrociano sempre più, serva un dibattito pubblico consapevole, che coinvolga istituzioni, giornalisti, imprese e mondo accademico, ma che interessa da vicino anche i semplici cittadini.

Per chi, come noi di Radio Activa Plus, si muove tra giornalismo e trasformazione digitale, l’invito è concreto: cogliere le opportunità dell’AI senza perdere di vista responsabilità, etica e qualità dell’informazione. Serve continuare ad alimentare un confronto serio, sostenere la crescita delle competenze digitali e pretendere trasparenza nelle scelte tecnologiche. Solo così l’Innovazione resta una leva di fiducia e non un acceleratore di asimmetrie.

 

Leggi e anche il resoconto del nostro evento Transit: smarrirsi per ritrovare ciò che resta di umano

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