La provocazione di Lombardo in Senato: il primo discorso scritto da un’intelligenza artificiale

“Riuscite a distinguerlo da un normale intervento?”, questa la provocazione del senatore bolognese Marco Lombardo di Azione, che è stato supportato da un gruppo di esperti di Engineering per la realizzazione del discorso pronunciato al Senato. Lo stupore di Calenda: “Progresso o regresso?”

 

 

Recentemente è stato lanciato l’allarme sull’intelligenza artificiale da oltre 350 esperti, professori e alti esponenti del settore tech che avvertono del “rischio estinzione” per l’umanità – tra i quali Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, che ha creato ChatGPT, Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, considerati i “padrini” dell’AI.

Il senatore bolognese Marco Lombardo, docente universitario di Diritto dell’Unione Europea e da sempre attento alle nuove tecnologie digitali, conosce molto bene l’argomento.

“Quanti di noi oggi sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri – in ambito tecnico si chiama chain of thought – prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale?”. Lo ha chiesto Lombardo di Azione durante il suo discorso in Senato dello scorso 31 maggio. Qui il video pubblicato da Rai News.

“L’intervento da me appena concluso – ha aggiunto il senatore – non è frutto del mio lavoro, ma un prodotto dell’intelligenza artificiale. Per la prima volta in aula, nel Parlamento italiano, prende voce un algoritmo dell’intelligenza artificiale“. Alla fine del suo intervento sul disegno di legge di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri, spiega a tutti che il suo discorso non è “farina del suo sacco”, ma ammette che tutto ciò che ha pronunciato è stato interamente elaborato da ChatGPT.

 

 

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“Mi auguro che questa provocazione – ha spiegato Lombardo – possa essere utile a far riflettere sul tipo di sfide e rischi legati all’intelligenza artificiale”. Non solo: tutto ciò può e deve essere un monito per tutti e, in particolare, per la politica che non è immune dalle simulazioni realizzate mediante l’AI.
L’importante è aprire un serio dibattito nel nostro Paese sulle implicazioni etiche, giuridiche ed economiche dell’utilizzo di ogni tipo di intelligenza artificiale. Quello che ha cercato di fare il senatore è stato mettere in guardia da “un utilizzo improprio degli algoritmi di AI che può comportare seri rischi per i processi decisionali e per la democrazia”.
Per fare ciò, il senatore Lombardo si è fatto affiancare dal gruppo Engineering (qui Ecosystem Stories, il nostro podcast in collaborazione con loro), che ha sottoposto a Gpt 4 l’elaborazione di un documento sulla base di un serie di indicazioni e suggerimenti.

Il documento finale è un testo praticamente perfetto, con un solo “errore nel passaggio sul tema del telelavoro, ma era giusto mantenere anche l’inesattezza”, ammette il senatore.

Ho letto il testo. Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti a un progresso o a un regresso. È una cosa su cui riflettere molto anche alla luce dell’appello di ieri degli scienziati americani. Bravo Marco Lombardo a sollevare in modo così concreto la questione”, ha commentato sui social il leader di Azione Carlo Calenda, senza nascondere il suo stupore.

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