Onfido e la battaglia contro le frodi digitali

Intervista esclusiva al Senior Vice President di Onfido, Andrea Bondi

 

 

Abbiamo parlato con Andrea Bondi, Senior Vice President della Digital Identity Solutions di Onfido, per esplorare il mondo dell’autenticazione e verifica delle identità digitali, la sfida contro le frodi informatiche e il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale in questo contesto.

 

 

La storia di Onfido, da idea a leadership globale

Fondata nel 2012 da tre studenti di Oxford, Onfido ha abbracciato la missione di rendere l’identità digitale accessibile e sicura per tutti, attraverso l’applicazione di avanzate soluzioni basate sull’AI. Con oltre 650 collaboratori distribuiti in tutto il mondo, l’azienda è diventata uno dei leader globali nell’autenticazione e nella verifica delle identità sul web. Il nome stesso dell’azienda trae ispirazione dalla parola latina “confido“, che richiama intrinsecamente l’azione di “avere fiducia”, valore centrale nella visione di questa realtà.

 

Real Identity Platform: la tecnologia al centro

Il cuore pulsante di Onfido è la sua piattaforma di verifica di identità end-to-end, la Real Identity Platform. Alimentata da Atlas™ AI, “questa soluzione consente di condurre verifiche biometriche e documentali, sfruttando fonti di dati affidabili e segnali avanzati di rilevamento delle frodi“.

Questa piattaforma – ha spiegato Andrea Bondi – è diventata la spina dorsale della sicurezza digitale per oltre 1.000 aziende, tra le quali troviamo nomi di spicco come Revolut, Hype, Orange, e VOI”.

 

 

Leggi anche: L’AI e le sue insidie nascoste

 

 

La creazione del Fraud Lab. Difendersi con l’AI

Onfido si impegna anche nella ricerca e nello sviluppo costante di soluzioni che stiano al passo con le attuali minacce alla sicurezza digitale. Recentemente, infatti, ha presentato l’Identity Fraud Report, un documento che rivela dati sorprendenti sulle frodi informatiche, tra cui l’allarmante fatto che “il passaporto italiano è il secondo documento più bersagliato dai criminali informatici a livello mondiale“.

Quale è stata la risposta davanti a questo dato?

Lanciare il Fraud Lab, un laboratorio antifrode che utilizza proprio l’AI per generare attacchi sintetici su vasta scala e testare la resilienza delle sue stesse soluzioni. Insomma, con le parole di Bondi, per restare sempre un passo avanti “siamo noi a cercare i punti deboli prima degli stessi hacker. Questa iniziativa si è dimostrata efficace nel migliorare i tassi di rilevamento delle frodi di cinque volte sui documenti e di nove volte sulla biometria, il tutto in soli sei mesi”.

 

 

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Prospettive per il 2030 secondo Bondi: la visione e gli investimenti in AI

A completamento della chiacchierata, abbiamo carpito la visione di Bondi sulla direzione di Onfido nel contesto dell’evoluzione continua del panorama dell’intelligenza artificiale. A livello globale, il 2030 potrebbe già essere l’anno in cui l’AI non solo sarà un elemento chiave della nostra vita quotidiana, ma anche un catalizzatore per il progresso sociale ed economico.

“L’ascesa di questa tecnologia – ha sottolineato il nostro ospite – porterà con sé nel prossimo decennio molteplici sfide e opportunità. Da un lato, ci troveremo di fronte a scenari di sicurezza sempre più complessi, con minacce informatiche sofisticate e l’evoluzione di tecnologie come i deep fake, che richiederanno soluzioni altrettanto avanzate e intelligenti per contrastarle. Dall’altro lato, l’AI potrebbe diventare il motore trainante di innovazioni rivoluzionarie, migliorando settori come la finanza e l’istruzione”.

In conclusione, con il 2030 già dietro l’angolo, sembra diventato ormai un imperativo abbracciare l’AI con una visione olistica, in grado di bilanciare gli aspetti positivi con le sfide emergenti. Solo attraverso una collaborazione globale e un impegno verso un avanzamento sostenibile e centrato sull’etica, possiamo plasmare un futuro digitale all’altezza delle sue potenzialità trasformative, garantendo al contempo la sicurezza e il benessere della società nel suo complesso.

 

Ascolta anche il podcast: Come colmare il Gender Gap nel settore cybersecurity in Italia. Con Emanuela Panero (Ermes)

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