Un esperto di cyber security, spiega i rischi digitali dovuti anche alla pandemia da coronavirus. Marco Borgherese intervista il Prof.Fabrizio Baiardi
L’emergenza Covid-19 non ha fermato gli attacchi informatici, al contrario ha costituito un espediente per gli hacker. Marco Borgherese ne parla a Start M’Up con il Professor Fabrizio Baiardi, docente di informatica all’Università di Pisa che nel 2016 ha fondato, assieme ad alcuni colleghi e neolaureati, la start up Haruspex, attiva nel campo della cybersecurity. Haruspex si avvale principalmente di tecnologie predittive per lavorare su un sistema prima che questo possa subire degli attacchi informatici costruendo un modello digitale di protezione che viene testato simulando degli attacchi mirati per prevederne i possibili effetti ed intervenire su eventuali vulnerabilità.
il Prof. Fabrizio Baiardi ha poi parlato del lungo dibattito relativo all’app Immuni che poche settimane prima del suo lancio aveva destato molte perplessità riguardo alla questione della privacy e della protezione dati. In particolare parla della tecnologia bluetooth utilizzata al posto della geolocalizzazione. Come spiega Baiardi, la sicurezza da eventuali minacce digitali non è garantita se sullo smartphone sono installate altre app che sfruttano la geolocalizzazione i cui dati potrebbero essere utilizzati in maniera scorretta.
Ascolta anche: L’informazione come infrastruttura critica: i cyber attacchi ai media
Fin dall’inizio della pandemia, c’è stato un sensibile aumento degli attacchi informatici ai danni del settore sanitario. I dati dell’OMS parlano chiaro: gli attacchi di phishing sono aumentati di 5 volte, sia quelli diretti al personale Oms, sia quelli rivolti al pubblico in generale sotto forma di truffe via email. La vulnerabilità del settore sanitario in questo preciso momento storico, lo rende terreno fertile per i cyber criminali che hanno accesso dunque ad un maggior numero di dati violati.
Il Prof. Fabrizio Baiardi parla anche della cyber security in relazione allo smart working e di quali sono le best practice per migliorarla. Tra queste, utilizzare una connessione protetta quando si lavora da casa, porre particolare attenzione ai tentativi di phishing, e non fidarsi degli algoritmi di cifratura proprietaria che non sono pubblici né esaminati da altri.
Ascolta anche: Digital – E & Cybersecurity – #cyberattack Nel Settore #energy
Luisa Vittoria Amen