LEGALTECH SHOW

Decisioni automatizzate sullo scoring: una questione di diritti

“Le decisioni automatizzate devono essere sempre serventi”. Così il Legal Affairs Manager per Cerved Group S.p.A., Daniele Vagnarelli

 

 

Nel mondo sempre più digitale e tecnologicamente avanzato in cui viviamo, il tema della protezione dei dati personali e delle decisioni automatizzate assume un’importanza crescente. Nell’ultima puntata del nostro podcast Legaltech Show, realizzato in collaborazione con la community di Legaltech Italia e con BLB Studio Legale, come sempre condotto da Silvano Lorusso e Nicolino Gentile, Daniele Vagnarelli, esperto nel campo legale e attuale Legal Affairs Manager per Cerved Group S.p.A., offre un’analisi approfondita sulle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’UE riguardo alla decisione automatizzata sullo scoring e sulle implicazioni in relazione al General Data Protection Regulation (GDPR).

 

 

Le decisioni automatizzate sullo scoring

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso due sentenze gemelle il 7 dicembre 2023, che forniscono importanti linee guida per comprendere e regolamentare le decisioni automatizzate nel contesto dello scoring creditizio. Le sentenze hanno affrontato il caso della SCHUFA, società tedesca che fornisce servizi di valutazione creditizia alle banche utilizzando processi decisionali automatizzati.

Le sentenze della Corte di Giustizia UE hanno avuto due conseguenze principali. In primo luogo, hanno stabilito che il trattamento dei dati è illegittimo a meno che non siano presenti eccezioni previste dal GDPR. In secondo luogo, hanno decretato che, se il trattamento è legittimo, devono essere rispettati precisi obblighi di informativa, contestazione e possibilità di intervento umano.

 

La prospettiva della Cassazione in Italia

La recente ordinanza della Cassazione italiana, pur condividendo i principi della Corte di Giustizia dell’UE, ha sottolineato la legittimità del trattamento basato, però, sul consenso dell’interessato. Tuttavia, sarà interessante vedere come i giudici tedeschi applicheranno queste decisioni e se accetteranno il consenso come base legale per il trattamento.

 

 

Ascolta anche: Il programma Justice

 

 

Quali prospettive?

Il nostro ospite afferma che “le decisioni della Corte di Giustizia rappresentano un tentativo di ampliare la protezione offerta dal GDPR nei confronti dell’algoritmo”. Tuttavia, ci sono sfide significative da affrontare, soprattutto nel contesto dell’intelligenza artificiale e della sua crescente influenza sulle decisioni umane.

Secondo Vagnarelli, è essenziale soprattutto essere consapevoli che “le decisioni automatizzate devono essere sempre serventi“, sottolineando che si tratta di processi in cui un algoritmo, e non una persona fisica, prende decisioni basate sui dati forniti. In questo contesto, la qualità dei dati e i meccanismi di elaborazione degli stessi rivestono un ruolo cruciale.

Inoltre, un punto fondamentale evidenziato dall’ospite è la necessità di mantenere separate le banche dati dell’informazione commerciale e dell’informazione creditizia, ognuna regolata da un proprio codice di condotta. Questo è particolarmente rilevante nel contesto delle decisioni automatizzate nello scoring per la promulgazione delle linee di credito.

Vuoi approfondire ulteriormente? Non resta che ascoltare il podcast!

 

Ascolta anche Tommaso Madè (Contents): “Così l’AI sta cambiando il mondo del lavoro”

Ospite

Daniele Vagnarelli

Daniele Vagnarelli è un professionista nel campo legale. Attualmente ricopre la posizione di Legal Affairs Manager presso Cerved Group SpA. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, negli anni Vagnarelli ha acquisito una vasta esperienza lavorativa in diverse aziende italiane e internazionali, concentrandosi particolarmente sugli ambiti Legal Tech, negoziazione […]

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