Benvenuti a Liberland, micronazione che punta a diventare modello nel Metaverso e non solo

Fondata nel 2015 e dotata di un territorio (reale) di 7 km², Liberland è frutto del progetto visionario dell’ex deputato ceco Vit Jedlička. Tra partecipazione virtuale alla vita politica e criptovalute, la comunità cresce di giorno in giorno

 

 

“Vivi e lascia vivere”. Potevamo forse aspettarci un motto diverso dalla Free Republic of Liberland, prima micronazione al mondo a esistere (solo) nel Metaverso?

Ebbene sì, perché, nonostante il Metaverso sia per molti versi un concetto nebuloso più proiettato nel futuro che ancorato al presente, c’è chi si sta organizzando per tempo. Creando entità istituzionali più o meno organizzate che promettono di rivoluzionare il nostro modo di intendere la partecipazione politica.

A dirla tutta, la Repubblica di Liberland può contare anche su un micro-territorio fisico di 7 km² (comunque più grande di Città del Vaticano e del Principato di Monaco, per intenderci) a cavallo tra Croazia e Serbia. Trattasi di una specie di “terra di mezzo” a ridosso di un’ansa del Danubio che, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, nessuno Stato ha pensato di reclamare.

Questo fino a quando l’ex deputato ceco, nonché attuale Presidente del governo provvisorio di Liberland, Vit Jedlička, vi si è “insediato” con alcuni seguaci il 13 aprile 2015. Data non casuale, peraltro, visto che parliamo del compleanno di Thomas Jefferson, statista di fama mondiale e padre dell’indipendenza americana.

 

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Da allora, Jedlička si è impegnato a creare un vero e proprio modello di democrazia e libertà che potesse fungere da esempio per altri Paesi. Il microstato si è così dotato di una bandiera, di un inno (“Free and Fair”) e di una struttura governativa. Tutto, ovviamente, sul piano virtuale visto che i 7 km² in questione sono disabitati e ricoperti da foreste.

A differenza, però, di altre micronazioni più o meno improbabili, Liberland ha fatto dell’esistenza nel Metaverso la sua peculiarità, permettendo a chiunque di acquistare lotti di terreno e avviare attività commerciali con tanto di tasse volontarie e da pagare in moneta del luogo, ossia la criptovaluta Liberland Merit.

Tra l’altro, nel suo progetto visionario, Jedlička ha trovato una spalla amica in uno dei più famosi studi di architettura del pianeta, Zaha Hadid Architects, che ha creato per la causa la città di Liberland Metaverse. Accessibile tramite Mytaverse, una piattaforma basata su cloud che genera ambienti 3D, Liberland Metaverse permette ai visitatori di esplorare la micronazione e partecipare alla sua vita sociale e politica. 

“Il primo giorno abbiamo avuto 2.000 domande di cittadinanza, il secondo 10.000 e il terzo 200.000”, ha sottolineato Jedlička. E, se tutto vi sembra surreale, considerate che, secondo le ultime stime, la nazione virtuale – e non riconosciuta (finora) da alcuno Stato reale – annovera, ad oggi, circa 7mila residenti e 700mila application di cittadinanza

Segno che poi tanto folle l’idea di Liberland non è. O forse sì?

 

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