Un progetto di mappatura digitale rivela l’impatto sistematico delle operazioni militari sulla popolazione civile e sulle infrastrutture di Gaza
In una terra dove ogni giorno si consuma una tragedia umana di proporzioni storiche, emerge un documento che trasforma il dolore in dati. “A Cartography of Genocide“, il monumentale progetto del centro di ricerca Forensic Architecture, non è solo una mappa: è la testimonianza scientifica di come si sta cercando di cancellare un popolo dalla sua terra. “A Cartography of Genocide” è il risultato di un’indagine scientifica di Forensic Architecture su Gaza che combina tecniche di Open Source Investigation – basate sull’analisi di video e immagini tratti dai Social Media – con testimonianze dirette e dati di organizzazioni internazionali. Il team di Forensic Architecture ha documentato e verificato 1926 eventi distinti, identificando cinque pattern principali di distruzione sistematica: infrastrutture vitali, strutture sanitarie, convogli umanitari, sfollamento forzato della popolazione e devastazione del territorio.
Non è solo un documento scientifico: è una testimonianza per le generazioni future. Mentre il mondo guarda, questa mappatura di Forensic Architecture registra meticolosa ogni attacco, ogni distruzione, ogni violazione a Gaza. È la prova scientifica di come, nel XXI secolo, si possa documentare sistematicamente la cancellazione di una società civile.
I dati raccolti da Forensic Architecture non sono solo numeri su una mappa: sono la prova tangibile di una tragedia umana che richiede un’azione immediata della comunità internazionale. Ogni punto sulla mappa rappresenta vite spezzate, sogni infranti, famiglie disperse.
Secondo dati forniti dalle Nazioni Unite, al momento della stesura di questo articolo oltre 43mila civili hanno perso la vita a Gaza. Un numero agghiacciante che nasconde una verità ancora più dolorosa: il 70% delle vittime sono donne e bambini.
Qui per vedere il video del progetto
L’analisi di Forensic Architecture su Gaza rivela un pattern di distruzione che va oltre il conflitto militare:
- L’83% della vegetazione è stata rasa al suolo, cancellando secoli di cura della terra.
- Il 70% dei terreni agricoli è stato distrutto, privando la popolazione della capacità di sostentarsi.
- 35 ospedali su 36 sono stati messi fuori servizio, negando cure mediche essenziali.
- Il 47% dei pozzi d’acqua e il 65% delle cisterne sono stati danneggiati, creando una crisi idrica senza precedenti.
La mappatura di Forensic Architecture, inoltre, ha rivelato un quadro devastante relativo alle infrastrutture civili: tre scuole su quattro sono state danneggiate o distrutte, negando il diritto all’istruzione. L’81% delle università è stato colpito, cancellando il futuro accademico di una generazione e l’80% dei luoghi di culto è stato attaccato, ferendo la comunità anche spiritualmente. Non da ultimo, il 91% dei siti culturali è stato danneggiato, cercando di cancellare la memoria storica.
La ricerca documenta come l’84% del territorio di Gaza sia stato soggetto a ordini di evacuazione, che stanno costringendo la popolazione a un esodo senza fine.
Le cosiddette “zone umanitarie” si sono ridotte dal 62,5% al 13% del territorio, mentre continuano gli attacchi anche nelle aree designate come “sicure”. Come sottolinea Davide Piscitelli, Advanced Researcher di Forensic Architecture, in un’intervista per Wired Italia: “Non c’è alcun posto sicuro per i civili.”
In questo scenario apocalittico anche la voce di chi potrebbe raccontare viene sistematicamente silenziata. Secondo il Committee to Protect Journalists, 137 giornalisti hanno perso la vita dall’inizio del conflitto, rendendo questa la guerra più letale di sempre per gli operatori dell’informazione.
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Il sistema sanitario è sull’orlo del collasso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la situazione ha raggiunto livelli catastrofici che minacciano la sopravvivenza stessa della popolazione.
Il quadro è devastante: solo il 15% degli ospedali riesce a mantenere una parziale operatività, mentre una marea umana di oltre 50mila feriti attende disperatamente cure urgenti. Nei rifugi improvvisati, dove le persone sono ammassate in condizioni precarie, le malattie infettive si stanno diffondendo rapidamente, creando un’emergenza sanitaria nella già tragica emergenza umanitaria. Particolarmente allarmante è la situazione dei più piccoli: i bambini stanno sviluppando casi sempre più gravi di malnutrizione acuta, una condizione che potrebbe lasciare segni indelebili sul loro sviluppo futuro.
Le Nazioni Unite dipingono un quadro ancora più drammatico della crisi umanitaria; 2,2 milioni di persone – praticamente l’intera popolazione di Gaza – si trovano in una condizione di estremo bisogno, dipendendo completamente dagli aiuti umanitari per la sopravvivenza. La fame è diventata una compagna quotidiana, con il 90% della popolazione che affronta una grave insicurezza alimentare, mentre 1,7 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, cercando riparo dove possibile.
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Come se non bastasse, l’accesso all’acqua potabile si è ridotto a livelli critici: ogni persona ha a disposizione meno di tre litri d’acqua al giorno, una quantità drammaticamente insufficiente per garantire anche solo le necessità più basilari di igiene e sopravvivenza. Questa carenza d’acqua non solo aggrava i problemi sanitari esistenti, ma crea anche il terreno fertile per l’insorgere di nuove emergenze mediche.
La combinazione di questi fattori – il collasso del sistema sanitario, la diffusione di malattie, la malnutrizione, la mancanza di acqua potabile e lo sfollamento di massa – sta creando una tempesta perfetta che minaccia di avere conseguenze catastrofiche a lungo termine sulla popolazione di Gaza.
La piattaforma realizzata da Forensic Architecture su Gaza continua a essere aggiornata quotidianamente, documentando in tempo reale la tragedia di un popolo che lotta per la sopravvivenza.
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