Così i Data Center faranno aumentare il Pil in Italia

Il numero di Data Center presenti nel nostro Paese è in crescita: le 168 strutture rilevate nel 2024 posizionano l’Italia al 13° posto nel mondo

 

 

Lo sviluppo dei Data Center in Italia potrebbe contribuire alla crescita del prodotto interno lordo nazionale nel 2035 del 6% – con la creazione di 77mila posti di lavoro – fino ad arrivare, in uno scenario Full Potential, al 15%, con 150mila nuovi occupati. È il dato più rilevante che emerge dal Position PaperL’Italia dei Data Center. Energia, efficienza, sostenibilità per la transizione digitale“.

Il report è stato realizzato da TEHA Group in collaborazione con A2A, ed è stato presentato al Forum di Cernobbio da Roberto Tasca, Presidente di A2A, Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A e Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di TEHA Group.

Si tratta di uno studio dettagliato che analizza la situazione attuale del settore sia a livello globale sia in Italia, e stima le proiezioni di sviluppo futuro, identificando, inoltre, le leve fondamentali per accrescere l’efficienza di queste infrastrutture e per generare benefici sistemici tangibili per la collettività.

 

 

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Nel Position Paper redatto dallo studio Ambrosetti si legge che in un contesto nel quale la percentuale della popolazione connessa a Internet è passata dal 15,6% del 2005 al 67,6% del 2024, e con l’aumento del traffico alimentato dall’espansione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, “i Data Center si stanno affermando come infrastrutture imprescindibili per il funzionamento di servizi digitali, la gestione dei flussi informativi e la sicurezza delle comunicazioni”.

A livello globale, alla fine del 2024 risultano censiti 10.332 Data Center distribuiti in 168 Paesi, dei quali oltre la metà si trovano negli Stati Uniti (5.426), seguiti dall’Unione Europea (2.254), seconda potenza mondiale per capacità installata.

Il Paper evidenzia anche come l’Italia stia guadagnando un ruolo sempre più centrale nello scenario internazionale. Infatti, il numero di Data Center presenti nel nostro Paese è in crescita: le 168 strutture rilevate nel 2024, per una potenza installata di 513 MW, posizionano l’Italia al 13° posto a livello mondiale.

 

 

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Tuttavia, lo sviluppo dei Data Center comporta molteplici sfide: da un lato la crescente domanda di energia implica la necessità di garantire una fornitura stabile e sostenibile, favorendo l’integrazione delle energie rinnovabili con sistemi termoelettrici a ciclo combinato di ultima generazione; dall’altro il loro efficientamento energetico rappresenta un obiettivo centrale per lo sviluppo sostenibile del settore.

“Si tratta di un’occasione unica per un Paese che vuole rafforzare la propria competitività digitale ed economica“, ha commentato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. “Queste infrastrutture impatteranno considerevolmente sulla richiesta di energia, ma il mix energetico italiano è già oggi in grado di sostenere la produzione necessaria”, ha aggiunto.

Quello che è certo è che gli hub digitali, se ben integrati, possono dare un valido contributo alla decarbonizzazione delle città. Recuperando il calore generato, infatti, è possibile fornire energia termica grazie alle reti di teleriscaldamento, un modello che lega Innovazione e sostenibilità.

 

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