Inauguriamo un nuovo podcast, Smash, insieme ad Andrea Toponi, CEO di CyberAngels
Primo episodio di Smash su un tema decisamente caldo, la cybersicurezza, in particolare delle micro e piccole imprese. Stando all’ultimo report della European Union Agency for Cybersecurity, nel corso del 2021, il 46% delle PMI ha subito almeno un cyberattacco. E, sempre stando al report, nel 90% dei casi questi attacchi si sono verificati per via di “errori umani”.
Ai nostri microfoni c’è Andrea Toponi, co-fondatore e CEO della startup CyberAngels ed esperto di cybersicurezza delle micro e piccole imprese. L’esperienza di CyberAngels, infatti, è iniziata nel 2020 proprio dall’aver subito un cyberattacco:
“Prima di fondare CyberAngels insieme ai miei soci avevo una società di System Integration, di consulenza, che lavorava e lavora tuttora con grandi aziende fornendo progetti e professionalità in ambito IT. Abbiamo subito un piccolo attacco per via di una mail esterna letta con superficialità che ci ha bloccati per qualche ora nell’erogazione di servizi. Da lì è nata la necessità di identificare un mezzo per riuscire a proteggerci. Mi sono messo nei panni di un imprenditore, o un’imprenditrice, che si trova nel mondo digitale senza la dovuta protezione. Da lì abbiamo iniziato a elaborare delle idee e abbiamo deciso di provare a costituire un’iniziativa nuova sul panorama italiano, ma con un’ambizione internazionale, per proporre alle micro e piccole imprese una soluzione di protezione del loro business”.
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CyberAngels non propone l’ennesima soluzione tecnica, ma un percorso destinato a proprietari e dipendenti delle aziende, che tipicamente non sono tecnici e non conoscono, quindi, il gergo di un professionista in ambito cybersecurity. L’intento è duplice: renderli consapevoli dei Cyber Risk in cui può incorrere chiunque lavori con il digitale e suggerire loro un metodo per migliorare e rendere, giorno dopo giorno, sicura la presenza digitale della loro azienda.
Per ottenere questi due risultati, CyberAngels ricorre a un binomio curioso: cybersicurezza e gamification. “Mi sono chiesto ‘se fossi io l’acquirente di una soluzione di cybersecurity cosa dovrebbero fare per convincermi a spendere?’. Un imprenditore deve sempre ragionare sui benefici che ogni euro speso gli porta”, osserva Toponi. E prosegue:
“Oggi la cybersecurity paga un dazio, è difficile infatti riuscire a comprendere perché si dovrebbe spendere per migliorare in termini di sicurezza. Ho pensato che una soluzione potesse essere un percorso a punti. Man mano che si smarcano gli obiettivi generati dall’intelligenza artificiale, ottengo dei punteggi ulteriori, guadagno dei badge, proprio come in un videogioco ottengo il raggiungimento della missione successiva. Guadagnando punti e attaccando questi badge al mio profilo, di fatto sto migliorando la mia sicurezza. Fino ad arrivare all’obiettivo finale, il risultato degli sforzi, ovvero la possibilità di stipulare un’assicurazione contro i Cyber Risk, uno strumento importantissimo per una completa strategia di riduzione del rischio.”
Per saperne di più sui risultati ottenuti finora da CyberAngels, e sui progetti futuri della startup, non vi resta che ascoltare il primo episodio di Smash!
Sabrina Colandrea