Il prodotto creato da Open AI è The next big thing?
Nuova puntata di Ed è subito Siri. Il nostro linguista computazionale, Michele Stingo, ci accompagna ancora una volta in un viaggio alla scoperta delle ultime migliorie nell’universo intelligenza artificiale. Oggi, con noi, anche il collega Nicola Fiore, dell’ufficio di Ingegneria dei sistemi del Gruppo Activa. Entriamo subito nel vivo, un focus: DALL-E 2. Di cosa si tratta e perché potrebbe rivoluzionare il mondo delle immagini creative?
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DALL-E 2, un prodotto di Open AI, è un modello di apprendimento automatico che ha la capacità di generare delle immagini partendo da testi. Rispetto al modello precedente, migliora la qualità e la risoluzione dell’immagine digitale grazie allo sfruttamento di tecniche di Deep Learning.
Esperimenti come questo potrebbero, in un secondo momento, sbloccare nuove applicazione creative che tutti, in diversi campi di applicazione, potrebbero usare.
Quali sono però i limiti di questa tecnologia? In primo luogo, i bias da tenere presenti nei modelli di addestramento e, poi, la possibilità concreta che questo algoritmo possa essere utilizzato in maniera non etica. In questo senso, è possibile immaginare un futuro non distopico? La strada dell’innovazione porta davvero solo ad aberrazioni?
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In più, DALL-E 2 ha perfino superato il Test di Turing per il tema “vacanze”. Riuscirebbe, però, a confrontarsi con prove ancora più complesse?
La prima svolta, infatti, possiamo dire che c’è stata: un progetto che parte da un testo scritto e crea una immagine. Il modo in cui l’algoritmo collega la parola alla rappresentazione potrebbe fare sorgere degli ulteriori quesiti. Provocazione: come si potrebbe metter in difficoltà l’algoritmo? Saprebbe connettere conoscenze enciclopediche e concetti astratti nella creazione dell’immagine digitale?
Un esempio concreto. Se chiedessimo a DALL-E 2 di tradurre questo concetto: “Platone pensa al concetto di pace nella spiaggia più bella d’Italia”. Porterebbe a termine il compito?
Francesca Ponchielli