Quanto è difficile fare previsioni?
Il 2021 è stato un anno di grandi traguardi per l’Italia, e non solo sportivi. Difatti, il Nobel per la Fisica è stato assegnato a un accademico italiano: Giorgio Parisi, classe 1948, che ha avuto il merito di creare un modello matematico che riuscisse a rappresentare i sistemi complessi; un premio, ci tiene a specificare lo stesso studioso, che è condiviso con tutta la sua squadra di lavoro. Un progetto fatto di tentativi e, come quotidianamente avviene in campo scientifico, partito senza sapere inizialmente dove sarebbe arrivato.
Parliamo quindi di sistemi complessi in questa nuova puntata di Ed è subito Siri. I nostri speakers, Michele Stingo, Fabio Ragno ed Enrico Iannucci, ci accompagnano in una disamina leggera e sarcastica degli esempi che ci circondano.
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In primis, perché complesso? Un sistema si può definire tale quando, nonostante l’operato prevedibile delle singolarità che lo compongono, è molto difficile valutare l’evoluzione nel suo insieme. Per una curiosa coincidenza, “il termine complessità fu introdotto nel 1948 dal padre della biologia molecolare Warren Weaver (1894-1978) in un articolo intitolato Science and complexity”, proprio nell’anno di nascita del fisico Parisi, come riporta l’Enciclopedia della Matematica Treccani.
Esistono diversi esempi di sistemi complessi: il clima, il cervello (non solo quello femminile), ma anche i sistemi di Customer Care, di Supply-Chain… E questi sono solo alcuni. I nostri speakers, infatti, mettono in luce le problematiche nella comprensione del linguaggio e di come questa criticità vada a influire nella costruzione dell’Intelligenza Artificiale.
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Infine, oltre la teoria, non è complicato pensare a quanto, ogni giorno, questa complessità abbia ricadute più o meno gravi sulla nostra vita. Provando a guardare al futuro: acquisteremo mai una completa fiducia nei modelli che cercano di spiegare questi sistemi? C’è la possibilità che l’incerto diventi prevedibile o siamo solo destinati a rimanere i moderni Maya?
Redazione