Intervista a Isabella Corradini, Presidente del Centro Ricerche Themis
WOW– Women on Web è il nostro programma che ambisce a raccontare la trasformazione digitale dal punto di vista femminile. In questa nuova puntata, Federica Meta e Francesca Pucci hanno intervistato Isabella Corradini, psicologa sociale e Presidente del Centro Ricerche Themis, nonché responsabile dell’area Cittadinanza Digitale Consapevole di Programma il Futuro.
Programma il Futuro è un’iniziativa nata nel 2014 dalla collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, realizzata poi dal Laboratorio Informatica e Scuola del CINI, e destinata alle scuole con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’Informatica. Siamo ormai immersi nella società digitale e, per essere un cittadino preparato e consapevole, uno studente deve avere conoscenza di alcuni concetti informatici di base. Non solo: l’iniziativa mira a promuovere e divulgare la consapevolezza digitale, perché “bisogna coinvolgere ragazzi e ragazze nei processi di digitalizzazione: insegnare loro gli aspetti culturali non basta, bisogna anche promuovere lo sviluppo di un pensiero critico, positivo e proattivo”, che consenta loro di rispondere positivamente alle sfide digitali.
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“Dobbiamo stimolare studenti e studentesse all’uso proattivo degli strumenti digitali, per non subirli passivamente ma per governarli”, osserva Isabella Corradini. “Dobbiamo insegnare loro un uso consapevole degli strumenti e delle piattaforme, per far comprendere i vantaggi e i rischi in rete, dal cyberbullismo al Revenge Porn fino agli aspetti legati alla protezione dei dati personali”. Ormai l’accesso alle tecnologie è sempre più precoce. Si pone un problema di carattere educativo ed è, quindi, necessario allenare i bambini a riconoscere i rischi sin dalla scuola elementare. Tutti, bambini compresi, devono essere soggetti attivi e non consumatori passivi.
In uno degli ultimi report emerge un dato allarmante: il 73% dei docenti teme il rischio dipendenza da social da parte dei propri studenti. Un dato importante – rilevato da un questionario fornito a circa 1.764 professori di ogni ordine e grado, con larga rappresentanza della scuola primaria – portato all’attenzione di tutti dal Centro Themis, che cura e monitora il progetto.
Corradini, inoltre, fa parte di Women for Security, community di donne che lavorano nei settore tech. Anche in questo caso i dati rilevati dalla Commissione Europea non sono incoraggianti, solo 7% degli addetti alla cybersecurity è donna.
Quali sono gli strumenti per arrivare a una maggiore partecipazione femminile? Bisogna dare le stesse opportunità e porte d’accesso anche alle ragazze per poter sviluppare quelle competenze necessarie per lavorare nel settore della cyber-security. Ma come? Ascolta l’intervista per saperne di più.
T. Sharon Vani