Intervista a Caterina Maestro
È il sogno di molte donne: avere un armadio infinito al quale attingere ogni volta che c’è un’occasione importante, o semplicemente ogni volta che “non ho niente da mettermi!”. Caterina Maestro è il CEO di DressYouCan e 5 anni fa, ha portato in Italia il concetto di sharing economy applicato al settore moda. In questa intervista a Téchne di Giulia Borgherese, Caterina racconta la sua visione e la sua esperienza.
I prodotti di moda, soprattutto quelli di lusso, tendono ad avere dei costi molto elevati e una forte percentuale di sottoutilizzo. Il ‘fashion renting’ è un fenomeno diffuso negli Stati Uniti, in Cina e nel Regno Unito tanto che, secondo Allied Market Research, nel 2023 varrà la cifra record di 1,9 miliardi di dollari. In Italia però, non c’è ancora una forte cultura in questo settore.
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Uno dei grandi temi attorno al quale ruota il concetto di sharing economy è quello della sostenibilità. La scelta di noleggiare un abito per una certa occasione, invece di acquistarlo, permette di abbattere gli sprechi e di rispettare l’ambiente. L’industria tessile è infatti una delle più inquinanti al mondo seconda solo a quella del petrolio. Uno dei fattori determinanti è l’ascesa esponenziale della moda lowcost.
Ogni anno, le discariche di tutto il mondo inceneriscono 12milioni di indumenti e le loro emissioni di Co2 contribuiscono in maniera sostanziale all’effetto serra. Grazie a questa filosofia, DressYouCan ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Nazionale per l’Innovazione dei Servizi di Confcommercio e l’IT4Fashion Award nella categoria Sostenibilità.