EASY TECH

Quanti tipi di Android esistono?

“Cercando un’idea per il podcast Easy Tech di Radio Activa, mi è venuto in mente di parlare di Android, o meglio, di tutti i tipi di Android che personalmente ho intercettato” (Francesco Renzo)

 

 

Partiamo da una definizione: Android è un sistema operativo per dispositivi mobili progettato principalmente per smartphone e tablet. Ho detto “principalmente” perché a breve vedremo che le cose non stanno proprio così.

Android è il sistema operativo che equipaggia praticamente tutti gli smartphone a esclusione degli iPhone i quali ricorrono a iOS. Sì, qualcuno dirà che esistono anche altri sistemi operativi per smartphone. Ubuntu touch, per esempio… ma siamo onesti: quanti lo usano?

Tutto il filone Android che vi sto per raccontare nasce da AOSP che è un acronimo per Android Open Source Project; e raccoglie tutta quella parte del codice di Android che è open source. Schiere di sviluppatori producono del codice che rendono libero e sganciato dalle varie aziende che lo usano. Successivamente il codice viene adottato dai produttori e personalizzato con software proprietario; principalmente schermate, APP varie (fotografia, tastiera, manutenzione) e launcher.

Partendo quindi dalla base fornita dall’AOSP, è possibile creare una versione personalizzata di Android; questo è il motivo per il quale se prendiamo due smartphone di due brand differenti notiamo delle differenze anche consistenti. Di solito i produttori ricorrono a una ROM AOSP dotata anche di servizi Google (che sono closed source); Huawei, invece, visto il BAN degli USA, evita questi ultimi e installa i propri (HMS, Huawei Mobile Services).

 

 

Ascolta anche: Smartphone pieghevoli: innovazione o amarcord?

 

 

Proviamo adesso ad allargare il cerchio cercando di definire altri tipi di Android:

  • Android Auto è, di base, un software che permette di duplicare lo schermo di uno smartphone in quello presente a bordo delle auto compatibili con questo servizio. Vista la delicatezza e per questioni di sicurezza, l’interfaccia è essenziale ed è stata studiata per essere usata da coloro che sono alla guida. Android Auto può essere fornito di serie o oppure come optional. Detto ciò, anche se la propria auto dovesse essere compatibile con Android Auto, occorre verificare la presenza dell’opzione in fase di acquisto.
  • Android One, un progetto inizialmente destinato ai mercati emergenti e in via di sviluppo ma, grazie alla sua validità, si è esteso anche in altri mercati, tra cui anche il nostro. Grazie a esso, Google propone la versione stock del sistema operativo garantendo degli aggiornamenti costanti. Lo smartphone con il quale ho iniziato la mia attività di divulgazione era un glorioso Xiaomi Mi A1 che aderiva al progetto Android One.
  • Android Go è una versione ridotta di Android che permette di ridurre i consumi e le prestazioni. È stata pensata per dispositivi economici di fascia bassa con caratteristiche hardware modeste. Al fine di permettere a tutto l’ecosistema Android di poter girare bene, Google ha anche creato un Play Store ad hoc, con applicazioni leggere di tipo “Go”.
  • Android TV è pensato per funzionare su TV o decoder a esso collegati. Grazie a questa versione di Android è possibile vedere lo streaming mediante le varie App. Lo store è personalizzato e in esso non compaiono tutte le APP che invece è possibile rinvenire nel Play Store ufficiale di Android.
  • Wear OS è una versione del sistema operativo Android progettata per dispositivi indossabili tipo gli smartwatch. È possibile interagire con esso grazie sia all’assistente vocale di Google sia grazie alle gesture da polso o al touchscreen. Il dispositivo comunica tramite bluetooth con lo smrtphone anche se esistono smartwatch che, accettando una SIM in ingresso, possono funzionare stand alone. Tutte le APP sono, per ovvi motivi, pubblicate in un apposito store.
  • Google Things si adatta invece, a tutti i dispositivi IOT (Internet Of Things) dotati anche di appena 32 MB di RAM. Supporta WiFi, Bluetooth e il protocollo Weave per comunicare con altri dispositivi simili. Il progetto iniziale si chiamava Project Brillo.
  • ChromeOS è un sistema operativo targato Google. Ho forzato la mano nell’inserirlo in questa lista ma è inconfutabile il fatto che abbia molti punti di contatto con Android. Permette principalmente di poter far girare il solo browser Chrome ma è presente anche il Play Store. Grazie a esso, diventa possibile far girare sul PC (i ChromeBook), tutto il software per Android.
  • Google Glasses. Erano degli occhiali smart, targati, ovviamente, Google. Vista la specificità del prodotto, possedevano un sistema operativo dedicato. Purtroppo il progetto non è più supportato ma, secondo il mio modesto parere, qualcosa potrebbe ancora “covare sotto la cenere”.

Francesco Renzo

 

Ospite

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