Intervista all’onorevole Flavia Piccoli Nardelli
Parliamo di scuola. Parliamo di educazione. Lo facciamo con Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Partito Democratico, docente di filosofia e dirigente del settore culturale. Iniziamo dalla Legge 107 o Buona Scuola, “una grande occasione che non siamo riusciti a far passare” dice Nardelli, per poi toccare il tema dei beni culturali.
“Lavorare in Commissione Cultura della Camera (o del Senato) significa occuparsi di storia, di università e di ricerca da un lato e di beni culturali dall’altro. La cultura deve comprendere i due momenti”, Flavia Piccoli Nardelli.
Quando si guarda al nostro patrimonio si profila una dicotomia: quella tra tutela e fruizione. Quanto è già stato fatto? Cosa migliorare? Per Nardelli è arrivato il momento di spingere: via alle app, all’impresa culturale creativa.
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Le domande non si esauriscono qui: Convenzione di Faro, digitalizzazione, nuovi rapporti con la tecnologia… Flavia Piccoli Nardelli fa il punto argomento dopo argomento. Il digitale vuol dire ripensare le tecniche di insegnamento e gli archivi, dice. I risultati saranno straordinari, ma siamo in ritardo. La realtà avanza a grande velocità. Noi dobbiamo starle dietro, come cittadini, come governo. Affrontare oggi i problemi di domani, progettare il futuro.
Il fil rouge è l’attenzione al cambiamento. Un filo che collega scuola, ricerca e patrimonio. Per trovare il bandolo della matassa ascoltate il podcast!
Eleonora Medica