Secondo e ultimo episodio de L’incredibile hub dedicato all’acceleratore veneziano
Lo abbiamo appreso nel corso della prima puntata di questa stagione de L’incredibile hub: “To make Venice the oldest city of the future” è il motto di VeniSIA, l’acceleratore di Innovazione no profit basato a Venezia e orientato alla sostenibilità.
In questo secondo momento di approfondimento, partendo dalle criticità proprie della città lagunare, parliamo della nascita di questo acceleratore e di come, in breve tempo, si è evoluto, arrivando ad abbracciare anche i temi del Future Farming, del turismo sostenibile e delle produzioni culturali.
Innanzitutto, però, come nasce l’idea di VeniSIA? Da quali necessità? E perché proprio a Venezia? Lo abbiamo chiesto al direttore scientifico di VeniSIA, il Prof. Carlo Bagnoli.
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In fase di definizione degli obiettivi dell’acceleratore, l’idea era quella di sciogliere due paradossi: quello tra locale e globale, proponendo – da Venezia – soluzioni per sfide ben più grandi, e quello tra sostenibilità ambientale e sostenibilità finanziaria. Potendo contare su startup che propongono soluzioni per sfide globali, infatti, è possibile attrarre l’interesse del mercato, forti anche dell’enorme visibilità di Venezia. È innegabile: qualsiasi cosa si faccia nella città lagunare ha un impatto mediatico immediato. Quindi, alle startup è stato prospettato un duplice vantaggio derivante dal fare innovazione a Venezia: disporre al contempo di una città laboratorio e di uno showroom, cosa che non vale per qualsiasi città in cui si installi un acceleratore. Ma cosa è stato proposto, invece, alle corporate? A rispondere, ancora una volta, è il Prof. Bagnoli.
Di nuovo dei paradossi, quello tra tecnologia e design, nel senso di “designare”, dare significato alle cose, e quello tra tradizione e Innovazione. Venezia è città delle prime volte. Per fare solo due esempi, è legata a doppio filo alla scrittura, essendo stata sede della prima tipografia italiana, condotta da Aldo Manuzio, e sono nati a Venezia i primi giornali, le gazzette, chiamate così per il loro costo pari al valore di una moneta d’argento, detta – appunto – in veneziano “gazeta”.
Sono tanti i primati di questa città che ne fanno al contempo luogo di tradizioni secolari e humus ideale per far crescere e sviluppare nuove idee, prodotti, progetti, movimenti culturali. Ecco perché il primo dei paradossi su cui si installa l’idea di VeniSIA è “la tradizione non è che un’innovazione perpetuata nel tempo”, ecco perché la tag-line di VeniSIA è “fare di Venezia la più antica città del futuro”.
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Ci siamo già soffermati, nel corso del primo episodio dedicato a questo acceleratore, sul programma di co-innovazione di VeniSIA, ormai giunto alla seconda edizione. Insieme a Claudio Colombo, direttore dei programmi di accelerazione, torniamo sui servizi che VeniSIA offre e approfondiamo i vantaggi per le aziende che vi prendono parte.
È notizia degli ultimi giorni che la startup Crafted, accelerata da VeniSIA in termini di consulenza e networking, si è impiantata in modo permanente nella Venezia storica, nel Campo San Polo, assumendo neo-laureati under 30. Un caso di successo che ha ripreso tra l’altro il modello indicato proprio dall’acceleratore VeniSIA, che per primo ha assunto giovani veneziani, valorizzando al contempo le loro professionalità e il centro storico cittadino.
Chiudiamo in bellezza questo ciclo di puntate, di nuovo con il Professor Bagnoli, che ci offre una prospettiva più ampia, la visione di cosa sarà VeniSIA nel prossimo futuro, approfondendo le nuove aree di interesse: il Future Farming e il turismo sostenibile.
S. C.