DISINTERMEDIUM

Disintermediazione nel settore energetico

E rivoluzione del mercato nella Digital Economy

 

 

Dopo il successo della prima puntata live di “Disintermedium”, Laura Cappello, Legal Engineer e Founder dell’omonimo studio legale, insieme a Marco Crotta, in joint venture con il canale YouTube “Blockchain Caffè”, ha presentato un nuovo episodio in diretta, su un tema di grandissima attualità: la disintermediazione del settore energetico e la rivoluzione del mercato nella digital economy.

L’avvocato Cappello ha ricordato la centralità del tema nell’economia degli Stati e nelle politiche strategiche italiane ed europee. Non è un caso se il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nel suo recente discorso di insediamento, in merito al Programma di ripresa e resilienza del Paese, ha fatto riferimento all’argomento, annunciando l’intenzione di rafforzare l’impegno relativo a produzione di energia da fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, digitalizzazione e innovazione.

 

Crotta, blockchain expert & developer, nonché membro della Quadrans Foundation, ha sottolineato che “l’energia per uno Stato è un asset fondamentale” e che, proprio per questo, “necessita di essere ai massimi dal punto di vista dell’efficienza e della resa.”

“La blockchain è uno strumento chiave, ma disintermediare il settore dell’energia non è banale”, ha proseguito Andrea Castiglione, Co-founder & Head of Public and Investor Relations di Efforce, progetto italiano che prevede l’utilizzo di questa tecnologia nell’efficientamento energetico, in cui è coinvolto anche il co-fondatore di Apple, Steve Wozniak. Castiglione ha poi aggiunto: “Con Efforce consentiamo ai membri della community di contribuire al finanziamento di progetti che incrementano l’efficientamento energetico delle aziende che necessitano di migliorare il proprio impatto ambientale. In questo modo permettiamo alle energy company di portare i propri progetti a livello globale.”

 

 

Ascolta anche: Tecnologia e business, due esempi di eccellenza 

 

 

Restando in Italia, Danilo Guida, Founder di Isola Nova Srl, ha spiegato l’obiettivo del progetto “The Learning Meters Network”, che sta conducendo con l’Università di Perugia: migliorare la capacità degli utenti di utilizzare l’energia in modo consapevole. Partendo dal monitoraggio dei consumi, viene sviluppata una “cassetta degli attrezzi” per tracciare il profilo di consumo dell’utente e misurarlo in termini di efficienza. Secondo Guida, “il tracciamento delle informazioni in blockchain permetterà di realizzare la trasparenza nei consumi, anche grazie ad un’analisi predittiva sul funzionamento effettivo dell’uso dell’elettrodomestico, che consentirà di tarare la garanzia sul reale grado di efficientamento energetico.”

 

Lato consumatore, Luigi Gabriele, Head of Government Affairs di Hyperloop Italia, Presidente delle associazioni no profit Consumerismo e Visionari.org, ha osservato: “La disintermediazione potrebbe non solo riequilibrare il sistema ma renderlo sostenibile. Non è dato sapere se il dato rilevato dal distributore di energia è corretto, bisogna fidarsi”. Eppure – ha ricordato – “l’energia si paga profumatamente.”

A tal proposito, Crotta ha osservato che “la blockchain, tecnologia trasparente, toglie la necessità di avere fiducia. Tutti possono controllare il dato, che una volta scritto non è più modificabile.”

 

Blockchain panacea di tutti i mali allora? Alex D’Elia, Co-founder e CIO di Mangrovia Blockchain Solutions e Presidente di Prosume Energy, pur riconoscendo i notevoli vantaggi della tecnologia, ha sottolineato un aspetto critico: ricondurre i progetti per l’implementazione della blockchain nel settore energetico solo alla fase dell’acquisto e vendita dell’energia non basta per realizzare gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. In questo panorama, le Smart Grid e le comunità energetiche svolgono un ruolo importante. “Si tratta di infrastrutture che rendono intelligenti la gestione e lo scambio dell’energia, applicando tecnologie innovative per automatizzare e semplificare i processi di gestione e di bilanciamento dell’energia prodotta, consumata e scambiata. Sono un insieme di piccole reti comunicanti che possono portare a un modello di infrastruttura più resiliente, in grado, per esempio, di risolvere situazioni di instabilità della rete causata da eventi atmosferici. Hanno però bisogno di essere gestite cercando di evitare la centralizzazione dello scambio di energia e di informazioni.”

 

 

Ascolta anche: Disintermediazione e nuove frontiere del Food e dell’Hospitality 

 

 

Sollecitato dalle domande dei radioascoltatori, Crotta ha osservato che, in termini di regolamentazione e applicazioni della blockchain, “non siamo messi male. L’Italia è tra i primi Paesi ad aver aperto un tavolo sul tema con 30 esperti del Ministero dello Sviluppo Economico per capire come orientarsi rispetto a questa tecnologia. Non abbiamo ancora fatto leggi in merito, ma molti dei progetti più interessanti nascono in Italia, non a caso legati alla filiera del cibo o del made in Italy.”

È la fine dei grandi colossi dell’energia? “Dovranno evolversi”, secondo Castiglione. “Il mondo sta cambiando. Disintermediazione e decentralizzazione sono processi avviati.”

 

Un altro settore strategico è quello della mobilità, che influenza in modo significativo l’identità di una città, oltre ad avere un impatto notevole sull’ambiente e sui consumi. Per Guida “la blockchain con il progetto dell’identità digitale dovrebbe andare verso l’incentivazione dei trasporti pubblici. Si potrebbe pensare a un portale unico che semplifichi le cose ai cittadini, che potranno nello stesso luogo scegliere il bike sharing, il car sharing, i monopattini o di pagare elettronicamente i biglietti dell’autobus.”

Siamo sulla strada giusta per ridurre l’inquinamento e rendere la transizione che stiamo vivendo più equa e inclusiva per tutti. Associazioni, mass media e università hanno il compito cruciale di portare all’attenzione dell’opinione pubblica questi temi. Le università hanno poi un ruolo chiave rispetto alla formazione delle nuove generazioni, ma è necessario un maggiore investimento per evitare che la tecnologia vada troppo avanti rispetto alla consapevolezza che ne hanno gli utenti. La disintermediazione è la strada per realizzare una società davvero green e tecnologica e la divulgazione è il mezzo indispensabile per rendere la società consapevole delle sfide in corso.

Sabrina Colandrea

 

 

Ospite

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