Torna Smash con un episodio dedicato ad approfondire il tema della tecnologia applicata alla Psicologia. Ospite Simone Barbato, co-fondatore di IDEGO Psicologia Digitale e di Cerebrum VR
Torna Smash, il nostro format dedicato alle startup e alle PMI innovative basate su idee vincenti. Con questo episodio portiamo avanti il dibattito – che confidiamo diventi ancora più proficuo – inaugurato con l’articolo Oltre la psicoterapia online. Quando lo psicologo è ChatGPT.
Lo facciamo in compagnia di Simone Barbato, psicologo clinico e digitale, docente universitario, autore di pubblicazioni in materia di Psicologia digitale e Cyberpsicologia, ma soprattutto co-fondatore di IDEGO Psicologia Digitale, PMI innovativa che, dal 2016, sviluppa mondi virtuali per i settori della psicologia e dell’apprendimento.
Sul sito dell’azienda si può leggere il claim, certamente d’effetto, “sviluppiamo tecnologie emotive”. Partendo da qui ci siamo fatti raccontare in che modo le tecnologie possono supportare il lavoro dei professionisti della salute mentale.
Anzitutto, però, siamo tornati indietro fino alla scintilla di ispirazione che ha portato alla fondazione di IDEGO, per poi atterrare sull’evoluzione della mission dell’azienda nell’arco di quasi 10 anni di attività.
Con le parole di Barbato:
“Ho scritto una tesi sulla Psicologia digitale mentre mi laureavo in Psicologia clinica. Ho scelto questo argomento per una serie di motivi: da una parte, trovando estremamente interessante il tema della Cyberpsicologia, mi sembrava strategico scrivere una tesi su un tema poco sentito; dall’altra mi ponevo già il problema del tanto temuto mercato del lavoro e mi sembrava che trovare un argomento che si distinguesse mi avrebbe aiutato a entrarci con maggiore efficacia. Quindi scrissi la mia tesi mettendo all’interno di questo elaborato anche la progettazione di una piattaforma per la Telepsicologia. Nel 2015 il supporto psicologico a distanza non era così sdoganato come oggi. Durante la discussione il mio socio, Lorenzo Di Natale, che era un mio compagno di università, trovò estremamente intrigante l’argomento e subito dopo mi disse ‘Proviamoci, so che non esiste un mercato, però proviamo a crearlo noi’. Di lì a pochissimo costituimmo IDEGO. Diciamo sempre che il nostro obiettivo è aggiornare la cultura psicologica italiana. Vuol dire essere fortemente consapevoli del fatto che il modo di esprimere il disagio psicologico è cambiato perché sono cambiati i comportamenti, le abitudini e le esigenze delle persone con l’evoluzione digitale. Deve cambiare anche il modo di intercettare questo disagio e di trattarlo. Ecco che il digitale, la tecnologia diventa uno strumento, un territorio e un linguaggio veramente fondamentale per essere efficaci e competitivi come figure professionali.”
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Barbato è anche co-autore, sempre con Di Natale, del volume “Finestre sul futuro. Fondamenti di Psicologia digitale”, edito da Alpes Italia nel 2018, in cui si descrive la Psicologia digitale proprio come una chiave di interpretazione, comprensione e guida dei processi di trasformazione bio-psico-sociali in atto.
Alla luce dei suoi studi, dell’esperienza con IDEGO, e, più di recente, con Cerebrum VR – abbiamo chiesto al nostro ospite quali sono gli strumenti tecnologici e digitali che, ad oggi, si sono dimostrati più efficaci nel supporto terapeutico.
Nella video pillola che segue trovate un focus sulle applicazioni cliniche delle soluzioni VR e AR sviluppate proprio da IDEGO.
Per saperne di più vi rimandiamo all’ascolto dell’episodio completo.
Psicologia e intelligenza artificiale: un binomio possibile?
Siamo innegabilmente nell’era dell’AI, perciò non potevamo non chiedere al nostro ospite come evitare che l’entusiasmo per le tecnologie AI porti a una deresponsabilizzazione teorica da parte delle scienze umane.
Ancora, riprendendo un contributo pubblicato su LinkedIn da Valeria Lazzaroli, Presidente di ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale), abbiamo discusso di come si può “costruire una grammatica condivisa tra Psicologia e intelligenza artificiale.
Ecco cosa ci ha detto Barbato:
Non è tutto. Nel corso dell’intervista si è parlato anche delle collaborazioni attive di IDEGO con diverse istituzioni accademiche, con una panoramica dei progetti più significativi in corso, nonché dell’importanza della formazione per gli psicologi che vogliano restare al passo con i tempi rapidissimi della trasformazione digitale.
Non ci siamo fatti mancare neanche un excursus delle principali sfide etiche legate all’uso della tecnologia in ambito clinico per finire con gli scenari futuri: la co-terapia uomo-macchina è già qui? Cos’altro dobbiamo aspettarci?
Per approfondire non vi resta che ascoltare il nostro podcast!
S. C.
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