Intervista a Danila De Stefano, fondatrice e CEO del servizio di psicologia online
Esiste un disagio peculiare che interessa da vicino gli expat: soprattutto durante il primo periodo all’estero, le sfide di ogni giorno risultano amplificate dal doversi rapportare a una diversa cultura, in un’altra lingua, e per via della rete sociale, ridotta per forza di cose. Partendo da questa consapevolezza, nel 2019 Danila De Stefano ha fondato Unobravo, servizio di psicologia in videochiamata che oggi può contare su un team di 130 professionisti.
Nell’ultimo anno la startup è cresciuta anche a seguito della pandemia di Covid-19, che ha portato con sé un’impennata di disagi emotivi e psicologici per moltissime persone. Unobravo è arrivata prima di altri nel rispondere a un’esigenza che, durante il lockdown, si è fatta imprescindibile: quella di ricevere supporto psicologico online.
Ascolta anche: La ri-scoperta della fragilità
Come funziona? A seguito della compilazione di un questionario sul sito della startup, un algoritmo assegna il potenziale paziente allo psicologo più adatto alle sue esigenze. Da quel momento, se l’utente deciderà di affidarsi a Unobravo, la terapia si svolgerà in digitale nel comfort di casa sua.
Ma qual è la differenza principale tra una terapia condotta in presenza e una condotta online? Il supporto psicologico digitale è altrettanto efficace? Esistono delle situazioni in cui è da preferirsi un rapporto vis à vis? Sono solo alcune delle domande che abbiamo posto a Danila De Stefano nel corso di questo episodio di Start m’up.
In chiusura la vittoria dei premi speciali nell’ambito dello StartupItalia Open Summit 2020, evento organizzato da StartupItalia in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, B4i e Nana Bianca, e un’anticipazione sui progetti futuri di Unobravo.
Sabrina Colandrea