Intelligenza artificiale: se fosse Steve Jobs a guidare la tua azienda?

La piattaforma podcast.ai ha pubblicato un’intervista totalmente AI generated di Joe Rogan a Steve Jobs

 

 

La piattaforma Podcast.ai, che propone ogni settimana un podcast interamente generato dall’intelligenza artificiale, ha pubblicato questa settimana un’intervista totalmente AI generated del famoso podcaster e standup comedian americano Joe Rogan a Steve Jobs.
Il risultato è straordinario e strano allo stesso tempo.

I primi minuti dell’intervista lasciano un po’ delusi: ci sono pause anomale e risate decontestualizzate e goffe ma, seppur con difficoltà, l’intervista dopo poco inizia ad assomigliare a una conversazione credibile che tocca fede, aziende tecnologiche, farmaci e “l’odiata” Microsoft.

Superati i primi minuti di ascolto, mi sono sorpreso a non pensare più al fatto che fosse un conversazione che non è mai esistita nella realtà e che mai potrebbe esistere. La cosa più interessante che ho sperimentato è stata trovare coerenza tra le risposte dello Steve Jobs in versione AI e lo Steve Jobs che ricordo io, quello che si può recuperare dai Key Note e dalle interviste.

 

 

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Con il miglioramento della tecnologia si sono sperimentati negli ultimi anni sempre più spesso esercizi di intelligenza artificiale che hanno avuto l’obiettivo di riportare in vita persone scomparse più o meno famose. Per capire quanto il tema tocca anche le persone comuni basta pensare che uno dei filtri più utilizzati su Tik Tok e Instagram è quello che permette di animare le fotografie, e che quasi tutti hanno utilizzato per animare foto dei propri cari che ormai non ci sono più.

In Danimarca nelle ultime settimane si è provato a lanciare un partito politico guidato da un’AI, dall’evocativo nome Syntetiske Parti, Partito Sintetico. L’iniziativa è in fase embrionale, ma sembra godere di un nutrito gruppo di sostenitori. Naturalmente quella danese è una provocazione, un’innovativa critica alla classe dirigente del Paese ma, se quella AI fosse sufficientemente affidabile, siamo sicuri che non potrebbe vincere le elezioni in un futuro non troppo lontano?

 

 

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In ambito aziendale sempre più spesso ci si interroga su come sfruttare la tecnologia offerta dall’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati, la gestione clienti e i processi aziendali. I progetti sono diversi e in stato più o meno avanzato.

L’intervista di cui stiamo parlando, per quanto sorprendente, dimostra che la strada da fare per ricreare una persona è ancora tanta ma la meta non sembra lontana. Non voglio qui soffermarmi sui temi etici, già ampiamente dibattuti pubblicamente grazie allo spunto offerto da alcuni film e serie tv, come ad esempio è successo con la puntata di Black Mirror San Junipero e Upload di Amazon Prime, ma piuttosto lanciare un tema di discussione: se fosse veramente disponibile Steve Jobs in una versione AI definitiva e altamente funzionante, quanti sarebbero pronti ad “assumerlo” per la propria azienda?

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