Intervista a Jennifer Guerra
Lei è Jennifer Guerra, femminista, autrice e giornalista classe ’95. La sua ultima fatica ha fattezze spigolose, pagine fruscianti e copertina flessibile. Un libro.
Il titolo? Il capitale amoroso. Manifesto per un eros politico e rivoluzionario, edito da Bompiani per la collana Munizioni, diretta da Roberto Saviano. Se la fisicità del volume dovesse spaventare, è il momento di tirare un sospiro di sollievo: esiste anche in formato ebook.
Ciò che non lascia spazio a compromessi è il contenuto del libro. Amore, politica, società: tra le sue pagine i tre elementi si intrecciano, inestricabili.
L’amore visto dagli occhi di Guerra non è tutto zucchero e cuoricini, ma uno strumento potente, addirittura rivoluzionario. Un privilegio, che pochi hanno il tempo di perseguire.
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“Sono sposata con un uomo che ha vent’anni più di me”, svela l’autrice. “La nostra è – anche se in maniera minima – una relazione fuori dalla norma. Siamo una coppia eterosessuale, siamo bianchi. Abbiamo una serie innegabile di privilegi. Eppure, non siamo considerati normali. Questo mi ha fatto riflettere su quanto la normalità nell’amore sia considerata un valore imprescindibile. Ho dovuto far accettare questa relazione a chi mi conosce. Come coppia riceviamo molti sguardi. Simile norma d’amore è ciò che spesso ci porta a scegliere vie che non corrispondono ai nostri desideri”.
È tempo di cambiare passo. Il capitale amoroso è un invito a recuperare il senso politico e radicale dell’amore.
Il manifesto strizza l’occhio all’amore agapico; ciò che Aleksandra Kollontaj chiamava “eros alato”. Un amore in grado di spiccare il volo rispetto alle consuetudini dell’amore. Una forza che collega la dimensione privata di coppia alla dimensione pubblica e collettiva. Un influsso che fa del “bene” alla società.
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L’amore romantico? Esiste. Ma non è solo. Questo sentimento vive in molte forme. Amore può essere una relazione di cura, del singolo verso la società.
È Amore il tempo che doniamo, l’attenzione che dedichiamo, l’impegno che agiamo.
Per questo è politica, per questo è rivoluzione.
Eleonora Medica