Vale la pena tradire? Intervista all’autrice del libro “Io che non amo solo te”, Selina Zipponi
Siamo al terzo episodio della nostra serie podcast “A little privacy, please!” che si propone di parlare di data protection in modo semplice, come seduti al bancone di un bar. In questa puntata i nostri speaker, Sergio Aracu – Founder di Area Legale, giurista d’impresa, Business Privacy Lawyer, Privacy Consultant e Data Protection Officer – e Marco Trombadore – amministratore unico di MTS Consulenze, delegato della Regione Lazio di ASSODPO, consulente in materia di GDPR e Data Protection Officer, riprendono un tema che, a cicli stagionali, come Sanremo o l’oroscopo, torna a popolare le prime pagine dei media di tutto il Paese: il tradimento. In particolare, come si concilia questo topic con il mondo digitale?
Un mondo fatto di profili fake su Instagram, like alle storie non visibili, messaggi che si autodistruggono, chat segrete, app di dating per persone sposate… e così via. Ebbene, in questo mondo, in cui la linea che separa libertà e controllo è sempre più sottile, come si può scoprire un tradimento senza infrangere nessuna legge e senza violare la privacy?
Ad aiutarci a rispondere, stavolta, c’è l’avvocata esperta di privacy, Data Protection Officer e saggista Selina Zipponi. Il suo ultimo libro, pubblicato dalla casa editrice il Saggiatore, “Io che non amo solo te“, entra di diritto nei materiali divulgativi “must have” per approfondire l’argomento di oggi.
“Il seme del libro nasce quasi 20 anni fa. Avevo un fidanzato di cui ero particolarmente gelosa, volevo investigare e ne combinavo di tutti i colori. Ad esempio, avevo un’amica che viveva di fronte a casa sua e lo facevo controllare. All’epoca, poi, controllavo anche le sue e-mail. Erano i primi anni dell’uso della posta elettronica. Non c’erano ancora i social di oggi. All’epoca, parallelamente, stavo frequentando la scuola di specializzazione legale, per cui ho unito l’utile al dilettevole costruendo una tesi sulla violazione della corrispondenza telematica. Mi sono chiesta: cosa rischio se gli leggo le e-mail? Due anni fa, in periodo di Covid-19, ho pensato: con l’avvento dei social si sarà evoluta la norma?”
Ascolta il nostro podcast: “Love, sex & web”, un italiano su tre trova l’amore online
Come funzionano le norme che ruotano intorno all’amore? Molti di noi forse non sanno che ci sono delle leggi da tenere in considerazione sia se si vogliono “fare le corna” al partner, sia se si vogliono scovare eventuali tradimenti. E queste norme non riguardano solo il mondo della data protection, ma anche il codice penale e il codice civile. Come è possibile orientarsi senza perdersi dietro lunghe e difficile definizioni?
Quante tracce si lasciano quando si tradisce? Booking, ad esempio, non aiuta il fedifrago (o la fedifraga) di turno a portarsi l’amante in vacanza. Con il conto in comune si viene scoperti. Oggi è più difficile tenere nascosto un tradimento? La nostra ospite ci avverte che, a volte, “una semplice e attenta analisi dei social” è sufficiente a smascherare una bugia. Si può fare, ad esempio, incrociando le foto del proprio fidanzato con quelle pubblicate dai profili social di un locale in cui è stato. Ancora, si può scoprire se c’è un’altra (o un altro) analizzando i like e la frequenza degli stessi verso un profilo specifico.
Queste probabilmente sono strade che già percorrete, ma se il dubbio vi assilla e non ci sono tracce facilmente reperibili online, vi siete chiesti se potete disporre del cellulare del vostro partner? Se siete uniti legalmente in matrimonio con qualcuno, siete curiosi di sapere se potete utilizzare le sue password per fare un check o se, anche il quel caso, rischiate una querela?
A queste e altre domande rispondono i nostri fedeli speaker insieme a Selina Zipponi. Prenderete spunto per mentire meglio o per scoprire meglio?
Leggi anche: Sextortion, ecco cosa dobbiamo sapere
Francesca Ponchielli