Lo smart working ha aumentato il gender gap e le donne hanno pagato il prezzo più alto
Chi fa la spesa? Chi cucina? E chi gioca, chi studia, chi ascolta, chi resta a fianco ai figli mentre il lavoro incalza e le videocall si sovrappongono alle questioni di tutti i giorni, divenute improvvisamente un problema? Se lo smart working ha garantito la continuità operativa di aziende e professionisti, ha anche messo in crisi l’equilibrio delle famiglie. Mamme, partner, lavoratrici, leader che più che divise si sono ritrovate sommerse da un doppio carico di lavoro: unica via di uscita essere sempre più equilibriste.
In questa terza puntata dedicata al Global Attractiveness Index 2020, Cetti Lauteta raccoglie le testimonianze di Daniela Bianco, Partner e Responsabile dell’Area Sanità di The European House Ambrosetti, e Arianna Destro, Chief Customer Officer di Aviva, su come è andato il lockdown e cosa hanno fatto di rimarchevole le aziende che hanno saputo cogliere le difficoltà dei propri dipendenti, supportandoli con misure ad hoc.
Ascolta anche: La mensa che non c’è. Come cambia il welfare aziendale dopo il Covid 19
Cura dei figli, cura dei genitori, buoni multiservizio, supporti di telemedicina e consulenza psicologica. Per supportare le donne Aviva ha messo in campo anche il congedo parentale esteso agli uomini: 11 mesi di congedo indipendentemente dal sesso dei genitori e dalla natura della genitorialità.
L’alleanza tra pubblico, privato e no profit è la chiave per un welfare all’altezza dei tempi? E ancora, quanto è forte il legame tra welfare, cultura del paese e sostenibilità?
Paolo Emilio Colombo