Uno strumento per l’accelerazione delle grandi opere infrastrutturali
In questa seconda puntata di Hello Innovation, il nostro speaker Andrea Picardi, responsabile della comunicazione di I-Com, indaga il tema dell’innovazione da una prospettiva differente: infatti, analizza la questione del dibattito pubblico e di come questi nuovi strumenti di partecipazione possano accelerare l’avanzamento nella costruzione di opere pubbliche.
Gli ospiti protagonisti di oggi sono Iolanda Romano, esperta in partecipazione pubblica e Founder di Avventura Urbana, e Gianluca Comin, docente della LUISS e Founder e Presidente di Comin & Partners.
In primis, cos’è il dibattito pubblico?
Si tratta di uno strumento innovativo introdotto dalla legge nel 2018: un confronto anticipato prima di procedere con l’inizio dei lavori pubblici. Un importante passo in avanti nella disintermediazione tra Stato e cittadini. Il governo, però, non ha l’obbligo di seguire il “sentimento popolare”, ma può tenerne conto, può capire se le sue scelte sono in linea con i bisogni di coloro che vivono il territorio da vicino.
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Il problema nasce però sulle modalità di coinvolgimento della popolazione; in questi anni, infatti, la comunicazione ha subito importanti trasformazioni; si pensi soprattutto all’utilizzo dei social per la diffusione di notizie di interesse politico e sociale. Sembra che le possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie siano infinite, ma in realtà non basta lanciare un messaggio online come fosse un biglietto in una bottiglia in mezzo al mare.
Le informazioni devono riuscire ad agganciare l’attenzione delle persone. In questo senso, la strada del dibattito pubblico è quella giusta?
Bisogna d’altronde ricordare che non c’è garanzia sul consenso dell’opera, quindi, questo nuovo strumento cosa offre? Uno dei punti focali è la certezza che in un tempo breve (qualche mese), si riesca a sapere se una determinata opera ce la farà. Così facendo, anziché avere centinaia di opere ferme, si apre e si chiude una questione e l’investitore capisce se il progetto è sostenibile.
Le autorità preposte dovrebbero chiedersi come affrontare un dibattito con i cittadini? In che modalità posso informarli adeguatamente ed efficacemente?
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Infine, non dimentichiamoci del PNRR: l’Italia entro il 2026 deve utilizzare diverse risorse per la realizzazione di opere pubbliche e non possiamo permetterci ritardi. In quest’ottica, il dibattitto pubblico diventa ancora più importante. Bisogna riuscire a interrogare il cittadino, renderlo partecipe e, parallelamente, rispettare gli impegni presi verso l’Europa.
Quanto è difficile in Italia spendere, ma spendere bene? Di che cosa abbiamo bisogno per non perdere questa occasione?
Per saperne di più non rimane che ascoltare il podcast.
Francesca Ponchielli