“Giorgio, metti giù il cellulare!”
“No, mà. Sto studiando.”
Ripensare i supporti è un passo importante per ripensare la scuola. Possiamo sintetizzare così il pensiero di Maria Vittoria Alfieri, Innovation & Digital Education Manager presso Pearson, Consulente strategico per MR*Digital e docente universitario per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nonché nostra ospite in questa nuova puntata di Stranger Books.
Oggi Maria Vittoria ci presta le sue vaste competenze per aiutarci a visualizzare – finalmente – tutte le possibilità del digitale in campo didattico. Ma avverte: tecnologia e metodologia sono cose diverse. La tecnologia è uno strumento, prima bisogna lavorare sulle metodologie di insegnamento… E apprendimento.
“Ognuno è diverso”, spiega. “Avendo a disposizione una cassetta degli attrezzi con diversi strumenti, oltre al libro di testo, ciò che dovrebbe succedere è scegliere – a seconda delle proprie predisposizioni – lo strumento di apprendimento più adatto.”
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Maria Vittoria non si lascia frenare dall’abitudine. Ama la carta, ci è affezionata, ma comprende i limiti del suo amore. La carta va bene, per lei. Le virgole sono importanti. Uno studente dislessico probabilmente dalla stessa cassetta selezionerebbe un contenuto audio. E imparerebbe meglio.
Mettere in condizione l’intera classe di raggiungere un obiettivo, ciascuno secondo le sue predisposizioni: questa la promessa del digitale. Ma a ben guardare il digitale non promette nulla. È la promessa che creatori di contenuti e docenti fanno alle future generazioni. Ripensare il metodo, vederne i limiti, porsi le giuste domande; senza simili passaggi non avremmo oggi tanti validi strumenti tra cui scegliere.
Ripensare la scuola vuol dire cambiare prospettiva. Aprirsi all’altro, agli altri e alle possibilità. Valorizzare le differenze. In quest’ottica, l’innovazione diventa un campo di indagine imprescindibile. E Maria Vittoria Alfieri non si tira certo indietro. In tasca un progetto di Social Reading, si fa in quattro per testare la lettura profonda in digitale. E chi lo sa, magari il futuro sarà mobile. Per approfondire questi temi rimandiamo al podcast. 3,2,1… Play!
Eleonora Medica