Effetto streaming: siamo ai titoli di coda del grande schermo?
L’eterna lotta tra il divano di casa e le poltroncine delle sale cinematografiche è forse giunta al capolinea. L’onda rivoluzionaria dei colossi dello streaming, Netflix in primis, si è abbattuta sul panorama italiano. Dall’ormai lontano 2015, infatti, il colosso statunitense è sbarcato su tv, pc e spesso smartphone di milioni di noi.
Inizialmente, la notizia dell’arrivo di questa piattaforma è stata accolta con molto scetticismo sia da parte della critica, sia da parte di alcuni addetti ai lavori; c’era chi rideva, chi era incuriosito e chi semplicemente si chiedeva che contenuti potesse mai offrire questo nuovo soggetto a un prezzo così irrisorio e allettante.
Dopo più di sei anni possiamo affermare che il pubblico è stato, passo dopo passo, serie dopo serie, lentamente conquistato, ma una parte della critica si è fossilizzata su una posizione alquanto estremista: “Netflix uccide il cinema”. Una frase che si sente tuonare in numerose interviste, ma è davvero così?
Questo è il tema della nuova puntata di Cinetecha, guidati, come sempre, dalla voce del nostro speaker Gabriele Barducci.
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Non solo Netflix. Infatti, sebbene sia spesso utilizzato come simbolo della rivoluzione dello streaming, non è arrivato in (quasi) ogni parte del mondo da solo. Il suo modello di business è stato emulato da diversi competitor che cercano di recuperare terreno e rosicchiare la sua fetta di mercato.
Primi inseguitori, sia per investimenti che per possibilità di crescita: Amazon Prime Video e Disney Plus. Oltre questi grandi nomi, esiste però un ecosistema formato da tante e differenti realtà più di nicchia. Quindi, un panorama che si infoltisce velocemente sempre più, ma davvero a scapito del cinema?
In molti hanno visto in questi servizi una minaccia e, sovente, non sono mancate polemiche che, più che instaurare un dibattito costruttivo, non hanno fatto altro che creare fazioni sempre più polarizzate.
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Ormai un numero altissimo di film arriva solo su streaming e salta la sala, ma cosa stiamo perdendo?
Netflix, assediata dalle critiche o forse solo strategicamente, è corsa ai ripari e ha ingaggiato grandi registi per controbattere alle accuse: Cuarón e Scorsese, sono solo alcuni dei Big che hanno stipulato un accordo, ma con un compromesso: il film deve uscire anche al cinema. Perfino Steven Spielberg, pur cedendo alla corte di Netflix, ha sempre dichiarato “there’s nothing like going to a big dark theatre with people you’ve never met before and having the experience wash over you”.
Non parliamo solo di nostalgia per un’esperienza collettiva, bensì di annientare un pezzo di mercato e, con esso, tutti quelli che ci lavorano. Non resta che chiedersi: in questa battaglia campanilistica tra salotto e sala, non dimentichiamo una variante? Infatti, negli ultimi due anni, quanto ha influito il covid-19 sul successo dello streaming online?
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Redazione