Attiva in 62 cimiteri italiani, Aldilapp permette non solo di cercare i defunti o richiedere la pulizia delle tombe, ma anche di accendere ceri virtuali e curare le bacheche di chi non c’è più
“L’innovazione digitale che parte dalla memoria” è lo slogan che campeggia sul sito di Aldilapp, l’app – dal nome oggettivamente geniale – che promette di rivoluzionare il settore dei servizi cimiteriali. Come? Permettendo agli utenti di “onorare i cari defunti e prendersi cura delle strutture che li accolgono attraverso una rete di servizi collegati. Per restare vicini, anche se distanti”.
Ideata dall’imprenditore abruzzese Enrico Massi, Aldilapp è un’applicazione scaricabile gratuitamente dagli store online e utilizzata per censire e rendere virtualmente omaggio a migliaia di defunti in tutta Italia.
La piattaforma offre sia servizi che potremmo definire “terreni”, come la ricerca delle tombe, la richiesta di pulizia delle lapidi e la consegna di fiori, sia operazioni in un mondo a cavallo tra il virtuale e il metafisico. Tra questi la creazione e mantenimento del profilo di un caro estinto, con tanto di photogallery, biografia e bacheca per le frasi commemorative; oppure l’accensione di un cero virtuale della durata di 24 ore.
Secondo Massi, la necessità di un’app simile si lega al fatto che sono sempre di più i giovani che si allontanano dai cimiteri fisici o si spostano dai luoghi di origine. Ebbene, grazie ad Aldilapp, “potranno mantenere una connessione con i loro cari defunti”.
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Attualmente, l’app è attiva in 62 cimiteri in Italia, ma l’ambizioso obiettivo di Massi è raggiungere il migliaio entro l’anno. La strada è lunga ma l’espansione è cominciata, considerando che, al momento, Aldilapp ha già una presenza consistente nelle Marche, con circa 90mila loculi mappati nei 13 cimiteri di Ancona e della provincia di Ascoli Piceno.
Anche in Puglia, più precisamente a Mesagne, in provincia di Brindisi, l’app ha reso possibile la geolocalizzazione dei 18mila defunti grazie alla collaborazione con il Comune (qui il servizio della RAI). Un’iniziativa apprezzata dalla comunità locale considerando gli oltre 1.200 download in poche ore.
A dirla tutta, non è la prima volta che si tenta di trasferire l’aldilà nel mondo digitale. Già nel 2014, un team di sviluppatori italiani aveva creato Rip Cemetery, un’app gratuita per smartphone, tablet e PC che consentiva agli utenti di creare il proprio cimitero virtuale.
In questa sorta di Metaverso ante litteram, era possibile visitare i propri cari in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo del mondo, lasciare messaggi e inviare mazzi di fiori. L’amministratore del cimitero virtuale aveva il controllo esclusivo sulla personalizzazione della lapide e sulla rimozione di contenuti inappropriati, mentre i semplici utenti erano liberi di accedere alla tomba virtuale e lasciare i propri messaggi di ricordo o cordoglio.
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