L’Agenda europea delle competenze e il Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali concorrono per l’accrescimento delle competenze digitali in UE
L’Unione Europea sta attraversando una fase di trasformazione digitale, che impone ai lavoratori di acquisire e aggiornare continuamente le proprie competenze. Le tecnologie e le competenze digitali, infatti, sono strettamente interconnesse e si rafforzano reciprocamente nel promuovere l’Innovazione e la crescita economica.
Attualmente, l’UE sta affrontando una significativa carenza di competenze tecnologiche avanzate e un persistente fenomeno di fuga di cervelli. Questo rende l’Europa sempre meno attraente per i lavoratori stranieri e comporta un problema di disallineamento delle competenze, ovvero l’incapacità di acquisire tempestivamente le skill digitali necessarie durante la transizione tecnologica. Tale problematica è da tempo una priorità nell’agenda politica europea.
Per affrontare queste sfide, l’Agenda europea delle competenze si propone di garantire che entro il 2025 il 70% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiedano competenze digitali di base. Analogamente, il Piano d’Azione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, menzionato anche nella bussola del Decennio digitale dell’Europa, mira ad avere almeno l’80% della popolazione europea con competenze digitali di base entro il 2030.
Ascolta anche il primo episodio della serie podcast Futura: Parliamo di istituzioni europee con Elania Zito
Per questo è fondamentale che l’UE continui a investire in modo significativo nelle infrastrutture e nelle competenze digitali per favorire l’occupazione e l’occupabilità. Particolare attenzione deve essere rivolta alle startup e alle PMI, che spesso incontrano maggiori difficoltà nel reperire, sviluppare e trattenere lavoratori qualificati. Offrendo salari più bassi e meno opportunità, queste aziende risultano meno competitive rispetto ai loro concorrenti internazionali.
Per migliorare la competitività e la resilienza degli imprenditori europei a livello globale, è importante supportare le startup e le PMI nell’attrarre e formare una forza lavoro qualificata e nell’aggiornare continuamente le competenze del loro capitale umano. Questo può essere realizzato attraverso la creazione e il potenziamento di fornitori come Università, centri di ricerca, acceleratori, incubatori, centri di competenza e hub digitali.
L’Economia digitale non è solo essenziale per un’UE più competitiva, ma anche per promuovere un’Unione più inclusiva. Attualmente, in Europa, l’85% dei General Partners dei fondi di Venture Capital sono uomini e solo l’1% dei fondi è stato raccolto da team interamente femminili, rispetto all’84% raccolto da team interamente maschili. Inoltre, il 91% dei General Partners maschi ha accesso ai Carried Interest rispetto al 70% delle donne. Questa sottorappresentazione femminile nei ruoli dirigenziali porta a minori opportunità di finanziamento per le fondatrici.
Leggi anche: La crescita dell’ecosistema dell’Innovazione in Europa e in Italia
Per colmare queste lacune, l’UE deve creare un ecosistema inclusivo che promuova attivamente la diversità e le pari opportunità. Implementare programmi educativi e iniziative di mentoring per supportare le donne interessate a intraprendere una carriera nel Venture Capital o nell’imprenditoria fornirebbe le risorse necessarie per aiutare le donne a costruire fiducia e competenze. Investire attivamente in startup guidate da donne diversificherebbe i portafogli di investimento e riconoscerebbe il potenziale imprenditoriale femminile.
Per sbloccare completamente tutte le opportunità legate alla transizione digitale, sono necessarie diverse modifiche alle politiche. Ad esempio, armonizzare i regimi di Stock Option renderebbe le startup più competitive e attraenti, riducendo il divario con le grandi aziende e creando condizioni di concorrenza leale in tutta Europa. Inoltre, le startup necessitano di regimi di visto coerenti in tutta l’UE per semplificare e armonizzare le procedure di assunzione e attrarre talenti stranieri.
Investire nelle competenze digitali è una priorità che merita l’attenzione dei responsabili politici europei per allinearsi meglio con le richieste del mercato del lavoro e contribuire alla competitività globale dell’Europa. Infine, è fondamentale creare condizioni di parità in tutta Europa per stimolare le prospettive di crescita delle startup e aiutare gli imprenditori a trattenere i migliori talenti. Dopotutto, è impossibile guidare l’Innovazione senza i giusti talenti a disposizione.
Fonte: InnovUp