Al Gazometro di Roma due ore di storie di Innovazione raccontate da speaker e artisti di assoluto prestigio, italiani e internazionali, per prepararci alla Maker Faire 2023
Nella sempre splendida cornice del Gazometro di Roma, in via Ostiense 72, si è tenuta ieri, 19 ottobre 2023, la conferenza di apertura della Maker Faire Rome 2023 intitolata “Innovators Like us – Innovatori come noi”. Attraverso testimonianze di relatori nazionali e internazionali di grande prestigio, la Opening Conference ha guidato il pubblico alla scoperta di come valutare e sviluppare anche le nostre capacità di Innovazione.
Oltre alle presenze istituzionali di Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Antonio Lucarelli, dirigente dell’ufficio Tecnologia industriale, Energia e Ambiente di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e internazionalizzazione delle imprese italiane, Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera (Azienda speciale della Camera di Commercio), l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, Roberta Angelilli, Vice Presidente della Regione Lazio e Assessora a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria e Internazionalizzazione, si sono susseguite sul palco moltissime storie di Innovazione raccontate da speaker e artisti (sia italiani sia internazionali) di assoluto prestigio. Il tutto guidato dalla conduzione di Diletta Parlangeli, giornalista RAI.
Durante il suo intervento, l’On. Mollicone, ha affermato che “per il nostro Paese, un evento significativo come la Maker Faire, vuol dire far germogliare le idee e il futuro”. E, ancora, che non dobbiamo aver paura di fallire, poiché “da grandi fallimenti possono nascere grandi intuizioni. Purtroppo in Italia è ancora visto come qualcosa di cui vergognarsi, non c’è una vera e propria cultura del fallimento“.
Tra le novità degne di nota di questa edizione c’è l’introduzione del padiglione focalizzato sulla Cybersecurity. L’On. Mollicone ha ricordato che nella “Legge per le imprese culturali e creative verrà estesa la tutela e la sicurezza dei processi digitali anche alle imprese culturali. In questo, insieme al contrasto alla pirateria digitale, siamo all’avanguardia in Europa”, ha aggiunto.
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Dopo i saluti istituzionali, si sono susseguite sul palco diverse figure di spicco. Hiroshi Ishiguro, tra i più grandi esperti di Robotica al mondo, nonché professore al dipartimento di Macchine adattive dell’Università di Osaka, celebre per aver fatto la Storia della disciplina realizzando android dall’aspetto incredibilmente umano, tra cui un robot a sua immagine e somiglianza. Ishiguro ha condiviso il suo lavoro e la sua visione sulla relazione tra uomini e macchine.
A tal proposito, estremamente toccante è stato il momento sul palco a cura di Aterballetto – Fondazione Nazionale della Danza, con la performance a cura di Diego Tortelli, che ha visto protagonisti il performer Giuseppe Morello e Karim Randè, artista circense disabile che ha danzato indossando una speciale protesi progettata ad hoc da Ken Endo, ricercatore senior di Sony CSL.
Il corpo diventa dimensione aumentata. Infatti, la protesi non è stata pensata per una performance artistica (che ha richiesto sette giorni di lavoro ai due performer). Si è trattato di uno spettacolo totalmente nuovo, un esperimento ben riuscito e che può fare da apripista in vari settori. Linguaggio della danza, mondo circense e tecnologia si sono incontrati dando vita a un mix assolutamente vincente.
Ai microfoni, poi, c’era proprio l’ingegner Endo, CEO di Xiborg. I temi di applicazione del suo lavoro di Ricerca vanno dalla creazione di protesi e ortesi per lo sport, passando per la Robotica, fino ad arrivare alla Biomeccanica. Il suo scopo è lavorare a delle protesi di ultima generazione che possano modificare l’idea di “limite” che spesso si accompagna all’idea della disabilità.
“Di solito mi sono sempre occupato di sport, della corsa in particolare. Lo sport è qualcosa di molto diverso, devi correre e vincere. Manca la dimensione dell’espressione, quello di cui ha invece bisogno la danza. Per questo è stato sfidante come lavoro. Anche l’espressione, dunque, può essere amplificata con la tecnologia“, ha affermato Endo.
La tecnologia protesica, che di fatto nasce per normalizzare la vita quotidiana delle persone, può dunque anche amplificarla e permetterle di evolvere verso qualcos’altro. “Uomini aumentati”, dunque. “Se ci pensiamo, un paratleta potrebbe tranquillamente diventare, in futuro, più veloce di un atleta”. Ma non solo, per il futuro Endo ha auspicato una vera e propria democratizzazione della Robotica.
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Sul palco è poi salito Fabio Viola, Game Designer di successo, che ha lavorato per aziende del calibro di Ubisoft, Electronic Arts Mobile, G-Tech, Namco Bandai e Vivendi Games, a videogame iconici come Fifa, The Sims, SimCity, Crash Bandicoot e Tetris. Oggi con il suo lavoro Viola esplora la possibilità di utilizzo della gamification nel settore culturale e, per questo motivo, ha creato, insieme a un gruppo di professionisti del settore artistico, un collettivo dal nome “TuoMuseo”. Il suo auspicio? “Rendere i musei dei luoghi del presente. Perché questo avvenga – ha aggiunto – hanno bisogno del linguaggio del presente”. Senza dubbio quello dei videogiochi lo è, a tutti gli effetti.
Alla conferenza c’è stato spazio proprio per tutto. Dalla danza alle protesi mediche, dai videogiochi ai musei, fino allo Spazio, grazie a Mattia Barbarossa, il più giovane imprenditore aerospaziale del mondo. Ha 21 anni e la sua startup si chiama Sidereus Space Dynamics. Barbarossa l’ha fondata a Napoli grazie al finanziamento di alcuni Business Angel.
E, ancora, in collegamento da remoto, c’era Inbal Arieli, una delle figure più importanti della scena tech israeliana, imprenditrice e autrice di Best Seller sull’Innovation Dna. E poi: Sabrina Bassetto, dottoressa di Ricerca in Matematica applicata con un master in Scienze computazionali e Ingegneria, ricercatrice per Spindox, che ha condiviso la sua conoscenza e le sue prospettive, con particolare riferimento a quelle legate al rapporto tra intelligenza artificiale, produttività e lavoro; Mattia Voltaggio, Head of Joule, la scuola di Eni per l’impresa e ROAD (Rome Advanced District Program Manager) Officer, nonché esperto di Comunicazione e di programmi di formazione imprenditoriale e sviluppo della community di startup in tutto il mondo.
Infine, non è mancata la scena musicale: Pif, Brunori Sas ed Elisa Ricci, in uno straordinario dialogo-performance curato da Fiorino Iantorno, direttore del Centro Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, hanno esplorato il tema “amore ai tempi dell’intelligenza artificiale”. Una riflessione sulle relazioni in evoluzione, modellate, anche, dalla tecnologia.